venerdì 29 gennaio 2016 - Antonella Policastrese

La visita di Rouhani e le statue coperte: i pregiudizi creano schiavitù

La visita di Rouhani in Francia ha scatenato la protesta delle "Femen" per rivendicare diritti fondamentali di ogni essere umano. In Iran si eseguono impiccagioni con troppa frequenza e lapidazioni a donne accusate di adulterio. Eppure Rouhani è arrivato in Francia per concludere affari commerciali pari a 40 milioni di euro, che non sono certo bruscolini, né briciole come quelle dispensate ad un'Italia disposta a trattare anche con il diavolo per pochi spicci. Ma c'è di più.

Mentre in Francia il capo di Stato iraniano è stato accolto dalla protesta delle Femen in Italia è avvenuto un fatto da far invidia ai maghi. Le statue dei musei Capitolini "hanno protestato", ma dal momento che la nostra terra è reverenziale nei riguardi dell'ospite, le statue sono state coperte e zittite subito. Un vero colpo da maestri, di quelli che solo noi italiani riusciamo a fare integrandoci col pensiero dei più forti, per sposarne usi e consuetudini, a scapito però delle nostre tradizioni. In tema di diritti siamo insuperabili!

Basti vedere la questione che sta tenendo banco per chi difende con i denti il proprio posto di lavoro. Forse nel Governo si saranno accorti che lavorare stanca, per cui non tutto il male viene per nuocere ed un licenziamento allunga la vita, quella eterna s'intende. L'occidente è sul viale del tramonto. La crisi ha finito per tramutarsi in perdita d'identità e dall'uomo- massa siamo pervenuti alla massa di schiavi, uomini con diritti pari a zero.

Di questi tempi poi non si guarda in faccia nessuno, non c'è tempo nemmeno per ammirare opere d'arte di sublime bellezza. Il bello ed il nudo per qualcuno può essere sconcio ed allora meglio correre ai ripari per non offendere la vista di chi concepisce il corpo femminile come peccaminoso. Ed anche se quelle opere d'arte sono uscite dalle mani di scultori o pittori dotati di talento, meglio sbarazzarsene, in quanto ingombranti. Cosa avrebbe detto Michelangelo, se si fosse trovato ad assistere al discredito delle sue opere, proprio lui che era attratto dalle forme anatomiche, che si sforzava di ricreare in un pezzo di marmo freddo difficile da levigare forme e fattezze umane che avessero un'anima?

Nemmeno la Chiesa nei tempi bui dell'inquisizione si era mai spinta a tanto, segno che l'arte ha sempre affascinato ogni civiltà ed ogni popolo e ha lasciato traccia del suo passaggio proprio attraverso monili o statuette in terracotta finemente decorate e lavorate.

Diceva Michelangelo: "quale giudizio sarà così barbaro da non comprendere che è più nobile il piede dell'uomo del suo stivale, e che la sua pelle è più nobile di quella delle pecore con la quale si fa il vestito...".

 

E' la diversità che ci rende uomini liberi e pensanti. I pregiudizi creano schiavitù.




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