lunedì 10 luglio 2017 - enzo sanna

La particella Xi e la speranza della sinistra

Nell’accavallarsi dei titoli d’apertura dei TG si rischia, in parecchie occasioni, di provare una vaga sensazione di disorientamento. In qualche raro caso, invece, la sequenza dei titoli sembra suggerire inconsapevolmente la soluzione a problemi altrimenti irrisolvibili.

 È Il caso dell’annuncio di qualche giorno fa della “particella Xi” scoperta recentemente dal CERN e della notizia immediatamente successiva circa i ”movimenti” in corso nella sinistra.

Chi scrive chiede venia, dichiarandosi profondamente ignorante in materia di fisica nucleare, nonostante le massicce dosi di Piero Angela assunte nel corso dei decenni. Tentando comunque di sintetizzare la recente scoperta del CERN, pare che la succitata “particella Xi” possa contribuire a spiegare la ragione per la quale la materia si tiene insieme, unita. Sembra di comprendere che anche nella sinistra italiana si stia tentando di arrivare a qualcosa di analogo: una “particella” dotata della proprietà di unire i vari frammenti di materia prodotti dalle passate e recenti deflagrazioni del pianeta-madre.

L’operazione di riunificazione della sinistra non dovrebbe presentarsi troppo complessa anche perché, finalmente, si è sgombrato il campo dall’equivoco di considerare di sinistra il PD renziano. Persino i più disattenti si sono dovuti rendere conto che il PD renziano sta alla sinistra quanto Trump sta alla sensibilità ambientalistica. Identico argomento vale per il M5S. Una quota, seppur minima, di elettori storicamente di sinistra si è fatta attrarre in passato dalle sirene grilline per scoprire col tempo e con la realtà dei fatti quanto mal riposta fosse la fiducia in un simile guazzabuglio di idee confuse e raffazzonate dalle quali ne vien fuori con sempre maggiore chiarezza quanto il pensiero del populismo di destra impregni i suoi ranghi, a iniziare dalla cima. Altro che non esistono più la destra e la sinistra, come costoro continuano a sostenere per ogni dove a uso dei “poveri di spirito”.

Stare a inventarsi cifre ipotetiche sul “bacino d’utenza” della sinistra è puro esercizio speculativo. Volgendo, però, lo sguardo intorno a noi, in particolare verso la Francia e la Gran Bretagna appena uscite da una competizione elettorale particolarmente complessa, assistiamo a una sinistra tutt’altro che svanita, contrariamente a quanto pronosticato da qualcuno. In Gran Bretagna, i laburisti di Jeremy Corbyn hanno dimostrato di godere di ottima salute e anche in Francia la sinistra di Jean-Luc Mélenchon col suo 12% doppia lo storico Partito Socialista.

Anna Falcone e Tomaso Montanari hanno lanciato la loro proposta per “dare un contributo civico, dal basso, alla costruzione in Italia di un nuovo campo della sinistra antiliberista, alternativo alle politiche del Pd, del renzismo e del centrosinistra, che hanno impoverito i lavoratori e i ceti medi, aumentato la parte di popolazione in povertà, in particolare i pensionati, sprofondato le nuove generazioni in una condizione di precarietà e disoccupazione”. Non resta che augurare loro le migliori fortune nell’interesse delle categorie citate, e non solo.

Il CERN, nel frattempo, festeggia la scoperta della particella Xi, inseguita da anni. Che ciò sia di buon auspicio anche per la sinistra italiana, alla ricerca da tempo di qualcosa capace di tenere insieme i piccoli meteoriti orbitanti in maniera confusa senza che riescano a trovare un punto di attrazione tale da farli diventare un pianeta con abbastanza gravità da attrarre l’elettorato progressista, oggi confuso, sparpagliato quando non deluso e rassegnato nell’area del non voto?

La perseveranza viene spesso premiata; lo dimostra il CERN. Speriamo in bene, senza dimenticare, però, che ben il 95% dell’universo è composto da “materia oscura”, ahinoi. Teniamolo presente.




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