lunedì 5 settembre 2016 - Fabio Della Pergola

La "cura" Hamer: morti di cancro e deliri antisemiti

C’è qualcosa di veramente tragico nelle donne che muoiono per aver rifiutato la chemioterapia.

Qualcosa di tragico e di particolare in quello che sembra essere, a tutti gli effetti, un suicidio pianificato a tavolino e programmato con rigore paradossalmente scientifico.

I casi recenti sono due, una ragazza di 18 anni, ammalata di leucemia quando era minorenne, i cui genitori hanno deciso di rifiutare le cure della medicina tradizionale, e una donna di 34 anni, ammalata di tumore al seno. Ma potrebbero essere molti di più.

Entrambe sono decedute dopo aver deciso di affidarsi al "metodo Hamer".

Per chiarire, questo metodo è la “cura” proposta da un ex medico tedesco, Ryke Geerd Hamer, padre del ragazzo ucciso per una lite, anni fa, da Vittorio Emanuele di Savoia con un colpo di fucile mentre era a bordo della barca di famiglia, in Corsica.

Oggi non è più un medico, è stato radiato, indagato, processato e condannato per esercizio abusivo della professione e per frode; ha scontato anni di prigione e oggi sembra che viva in Norvegia.

L’anno dopo la morte del figlio, gli fu diagnosticato un tumore a un testicolo che lui attribuì alla tragica vicenda vissuta. Da qui, si dice, ha avuto l’idea - di per sé non del tutto peregrina - che ogni tumore sia il sintomo di un conflitto psichico e come tale vada curato.

Escludendo - e qui si innesta il dramma - ogni intervento sulla fisiologia del corpo. Non solo escludendo la chemioterapia, ma anche ogni altro strumento medico, compresi gli antidolorifici. Il paziente deve (dovrebbe) farcela da solo elaborando in sé le problematiche psichiche che sarebbero all’origine del tumore.

È noto che la psicosomatica non è cosa da prendere alla leggera e che molte malattie insorgono a seguito di problematiche psichiche, da stress, eventi luttuosi che provocano depressione e così via, in particolare perché determinati stati psicologici influenzano negativamente le risposte immunitarie dell’organismo. Tutto ciò si fonda su basi condivisibili se solo ci ricordassimo ogni tanto che corpo e mente sono una cosa sola e che, fusi, costituiscono l’essere umano.

La netta scissione fra corpo e mente è un’antica invenzione di origine greca che considerava il corpo la “prigione” della psiche (tradotta religiosamente in “anima”).

Ma, si direbbe - qui un dossier sulla sua teorizzazione - che Hamer abbia realizzato l’opposto esatto della tradizionale medicina “del corpo”, quella più restìa a dare un’occhiata anche alla mente del paziente.

Lui ha proposto il contrario: rendere inesistente il corpo per occuparsi solo della psiche (ammesso e non concesso che ne abbia le capacità), rendendo così inutile (o addirittura controproducente) la terapia tradizionale che si occupa della fisiologia. E cadendo così nel delirio religioso vero e proprio.

Non tutte le forme di tumore, a volte sono recidivanti, sono curabili dalla medicina tradizionale; l’effettiva guarigione dipende da molti fattori. Ma le percentuali di remissione del tumore e di sopravvivenza a distanza di anni dalla terapia, oggi sono significative.

Con il metodo Hamer il cancro viene invece affrontato con una terapia inesistente.

In Italia già anni fa furono registrati alcuni decessi di pazienti che si erano affidati al suo metodo e da anni c’è chi denuncia l’inconsistenza criminale sia della “cura” che delle prove documentali presentate a suo sostegno. Ma Hamer ha una sua rete di accoliti, anche in Italia, che agiscono per suo conto nel silenzio, a questo punto dovremmo definirlo “complice”, del Sistema Sanitario Nazionale.

Poi c’è la particolare ideologia all’origine del suo metodo: per quale motivo, oltre allo shock personale di cui abbiamo parlato, il “dottor” Hamer avrebbe deciso di rifiutare la medicina tradizionale per proporre la sua discutibile cura?

Secondo l’AIRC - Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro - perché il metodo «rappresenta, secondo lui, un'alternativa "germanica" alla medicina clinica ufficiale, che farebbe parte di una cospirazione ebraica per decimare i non ebrei». E, secondo alcuni medici che lo hanno tenuto d’occhio, egli sostiene «che queste teorie sarebbero conosciute dagli ebrei che le praticano di nascosto e solo su loro conoscenti».

Da qui l’altisonante nome, “Nuova Medicina Germanica”, dai sinistri richiami al passato, dato al suo metodo.

L’allure antisemita prende un po’ alla sprovvista, ma Hamer stesso, nel 2001 ha fatto pubblicamente un'accusa esplicita, circa la sua presunta persecuzione giudiziaria, «affermando che la comunità massonica Giudea vuole assassinarlo».

Nel 2004 scriveva: «La stupida medicina scolastica è, in realtà, una medicina ebraica. Tutto viene suddiviso in "benigno" e "maligno". È la folle battaglia dei sionisti del Talmud con la loro mania religiosa di voler uccidere tutti i non-ebrei del mondo. A Francoforte una tale corte di rabbini sotto la presidenza della giudice Oehm-Neidlein ha soppresso per 7 anni i risultati della Nuova Medicina in modo sistematico, e intanto tutti gli ebrei del mondo hanno potuto sopravvivere al 98% con la mia "Nuova Medicina Germanica". Le corti rabbiniche appoggiano il più grande atto criminale della storia umana. Nessuno ha confutato le "6 lettere ai rabbini" in modo sostanziale, nemmeno le persone alle quali queste lettere erano destinate. E non c'è più niente da negare. Tutto è chiaro. Da parte ebraica mi e stata proposta una somma molto grande, qualora io dimenticassi tutto e diventassi un traditore dei miei compagni non-ebrei (...) Siate coscienti della serietà e dignità che richiede la morte crudele dei vostri cari che sono stati torturati a morte. Le corti rabbiniche non hanno mai avuto pietà, agiscono in un pazzo modo talmudico dal quale [il Talmud] deriva secondo loro l’autorizzazione a poter e dover uccidere tutti gli uomini che non sono di religione ebraica».

Il (solito) delirio sulla cospirazione ebraica - siamo proprio alla versione moderna e "medicalizzata" dei Protocolli dei Savi di Sion - finalizzata a “decimare i non ebrei” si accompagna drammaticamente ad una attività che, lei sì, uccide davvero.

Esattamente come la denuncia hitleriana della presunta cospirazione giudaica portò non solo allo sterminio di sei milioni di ebrei, ma anche allo scatenamento di un conflitto che causò decine di milioni di morti e la totale distruzione del suo stesso paese.

Anche allora la denuncia dei presunti progetti eliminazionisti ebraici portò allo sterminio reale. Il fantasma dell’ebreo assetato di sangue, presente da secoli nella mentalità occidentale, muove la mano dei veri assassini in camicia nera o in camice bianco.

È questo il caso del “dottor” Hamer?

 

Foto: Miller/Flickr



1 réactions


  • giuseppe (---.---.---.145) 7 settembre 2016 16:45

    consiglio di leggere le carte del processo sulla morte di Dirk Hammer. Vittorio Emanuele di Savoia é stato completamente assolto per via della differente arma che ha colpito il giovane. L’assassino é ancora sconosciuto....e la barca smantellata......


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