venerdì 27 gennaio 2012 - Martino Ferrari

La chiave della Memoria

Giornata della Memoria: conoscere tutta la storia.

Sarah è solo una bambina, quando degli uomini burberi e sconosciuti bussano alla porta di casa e portano via lei e i suoi genitori. Prima di essere costretta a lasciare l'appartamento, la piccola fa nascondere il fratellino nell'armadio, chiudendolo con una chiave che, da quel momento, porterà sempre con sé. Senza spiegazioni, la famiglia viene portata al velodromo di Parigi dove, insieme a migliaia di altre persone, è costretta a vivere in condizioni disumane, solamente perché ebrea.

“La chiave di Sarah” fa luce su un episodio poco conosciuto, quello del Velodrome d'Hiver, dove nel luglio del 1942 migliaia di ebrei parigini furono rinchiusi dai collaborazionisti francesi, in attesa di essere deportati nei campi di concentramento. Il film intreccia la storia di Sarah, che farà di tutto per tornare a Parigi dal fratellino, con quella di Julia, giornalista dei giorni nostri che, scrivendo un articolo sulla tragedia del Velodromo e scoprendo che la famiglia del marito è proprietaria dell'appartamento che era stato della famiglia della bambina, si ritroverà a ricostruirne la storia.

La ricerca della verità e la sua accettazione tengono insieme le due vicende. Le protagoniste lottano per raggiungerla ed essa, una volta scoperta, cambierà per sempre le loro vite.

Sono appunto la conoscenza, la consapevolezza e il percorso per raggiungerle che costituiscono il nucleo del film. Prima di vederlo non conoscevo la storia del Velodrome, proprio come i due giovani colleghi di Julia. Quante storie, quante tragedie noi giovani (e non solo) non conosciamo, pur circondati da film, libri, eventi che ricordano la Shoah? Anche nell'era di internet e dell'informazione globalizzata ci sono vicende conosciute da pochi, ma che è fondamentale sapere.

Per questo dobbiamo approfittare della Giornata della Memoria non per fare della facile retorica, ma per guardare al passato ed analizzare tutti gli aspetti di un periodo tra i più bui della storia dell'uomo. E' importante capire che tutti ebbero delle responsabilità, per quanto diverse, ed accettarle.

E' giusto chiedersi come tragedie simili possano aver avuto luogo, ma è altrettanto importante domandarsi quali vicende non si conoscono. “La chiave di Sarah” è un film importante proprio per questo. Ci fa fare i conti con la verità, ci fa capire quanto ancora non sappiamo.

Come dice Julia alla fine del film, “quando una storia viene raccontata, non può essere dimenticata. Diventa qualcos'altro: il ricordo di chi eravamo, la speranza di ciò che possiamo diventare”.



1 réactions


  • (---.---.---.14) 27 gennaio 2012 19:26

    "E’ giusto chiedersi come tragedie simili possano aver avuto luogo, ma è altrettanto importante domandarsi quali vicende non si conoscono. “La chiave di Sarah” è un film importante proprio per questo. Ci fa fare i conti con la verità, ci fa capire quanto ancora non sappiamo."

    Eppure era pubblicato dal 2001... ma io, come tanti, non ne sapevo niente.
    Edwin Black "L’IBM e l’Olocausto", ("IBM and the olocaust") .
    "Durante le ricerche, mi sono avvalso della preziosa collaborazione di enti pubblici, privati e governativi di ogni paese. Purtroppo l’unico rifiuto è stato quello dell’IBM, che mi ha impedito l’accesso a documenti e colloqui. Non sono stato l’unico a vedere respinte le proprie richieste. Dalla seconda guerra mondiale, la società si rifiuta infatti di collaborare con autori esterni." (p.23)
    Vuole andare un poco più a fondo nella verità?
    E si chieda, come me, perchè questo silenzio?

Lasciare un commento