venerdì 11 novembre 2011 - Fabio Barbera

La biodiversità linguistica in un’iniziativa dei Turisti per Caso

Li abbiamo intervistati qualche tempo fa per la presentazione del loro libro “Misteri per caso”. Adesso la coppia più nomade del panorama televisivo italiano si cimenta in un nuovo viaggio, questa volta lessicale, e lancia un’iniziativa di salvaguardia della biodiversità dialettale.

Syusy Blady e Patrizio Roversi: sono i turisti per Caso (Caso con la C maiuscola), per anni ci hanno mostrato e dimostrato che l'Italia è il paese a più alta biodiversità e variabilità culturale.

In pratica nel nostro stivale basta fare 10 Km per trovare panorami diversi, ricette diverse, una storia diversa, magari un clima diverso e soprattutto un dialetto diverso.

Per fotografare e proteggere questa biodiversità hanno deciso di passare ai fatti: con l’aiuto del team che realizza e organizza la pagina facebook e il sito cercheranno di raccogliere, documentare e poi capire fino in fondo questa ricchezza. L’appello così è stato lanciato proprio da Patrizio Roversi attraverso un video che circola su facebook:

“Ero alla presentazione di un libro a Milano e un’amica mi presenta un suo amico: Gianni Cuman. Si chiacchiera e Gianni mi racconta che il suo sogno sarebbe quello di girare l’Italia con un registratore o una telecamera, per raccogliere la testimonianza diretta della varietà enorme di dialetti italiani. E mi trasmette il suo entusiasmo. Passa qualche giorno e Telmo Pievani, che insegna all’Università di Milano filosofia della Scienza (professore che ha partecipato al nostro viaggio sulle tracce di Darwin), mi racconta che a dicembre ci sarà a Roma una grande mostra dedicata alla grande storia della diversità umana, dove naturalmente in occasione dei 150 anni si parlerà di Italia. Poi a Bologna incontro Nicola Grandi, che insegna linguistica, e il progetto prende forma. Partendo dall’idea di Cuman, sotto la spinta di Pievani, e con l’intervento diretto di Grandi che mette a punto una griglia di parole, ora siamo pronti a realizzare questa strana idea. Ma serve assolutamente la vostra partecipazione diretta”. 

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Il progetto è semplice: è stato stilato un elenco di parole che non derivano dal latino, quindi si presume che possano rappresentare altrettante occasioni per misurare la distanza e la diversità dialettale fra le varie zone dell'Italia. 

A questo punto viene chiesto di prendere l'elenco e provare a tradurre queste parole nel dialetto di appartenenza facendosi aiutare da altri, sentendo gli anziani, consultando vocabolari dialettali, nonni e zie che parlano ancora bene il dialetto.

Appena raggiunto un certo numero di parole (meglio tutte, ma non è obbligatorio), basta prendere un telefonino o una telecamerina, e registrate un video, pronunciando le parole stesse nel vostro dialetto per poi mandarle ai Turisti per Caso attraverso la pagina facebook o i contatti sul sito. Il materiale verrà sottoposto all’attenzione dei linguisti e montato all’interno di un video dove verranno giustapposte le diverse pronunce.

Le parole da tradurre nel proprio dialetto sono:

Pipistrello, carota, patata,talpa, granoturco, maiale, baffi,spaghetti, forchetta, aratro, gallina, tacchino, palla, temporale. 

Qui il video di Patrizio Roversi con le parole in dialetto mantovano.

Qui il mio video con le parole in dialetto siciliano.

 




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