giovedì 3 settembre 2015 - Domenico Attanasii

L’nghilterra e Schengen: se gli italiani non sono visti in modo diverso dai siriani

Il professor Francesco Billari, capo del dipartimento di sociologia e demografia all'università di Oxford, ha raccontato ai microfoni di "Radio 24", in un programma condotto da Simone Spetia, che in UK gli italiani non sono visti in modo diverso dai siriani.

Il ministro dell’Interno Theresa May sul "The Sunday Times" è stata chiara:
"Qui da noi ci vieni solo se hai un contratto di lavoro in tasca".
E io invece voglio andarmene a spasso. Un momento da consumare come le suole di un bambino all’uscita di scuola. Guardali come avanzano addosso i notabili...
 
 
Sono in tanti, i grandi. Mi scappa la voglia di urlargli a tutti per la via quanto mi stringe il cuore questo paese che imprigiona, affranca ma non rende liberi.
 
Un ospedale sulla collina sta lì come il Castello di Kafka a separare l’aria tuonata del giungere al mondo dall’alito vago che libera dall’esistenza. Un sorriso lontano che rassomiglia al mare. La promessa di luoghi diversi. Il mercato di piazza riunisce le voci e prepara alla festa. L’attesa rende faticosa la fuga e inefficace l’animo in subbuglio.
 
Frammenti della memoria ricreano descrizioni decantate come un vinello di fiaschetteria, di certo non come quello che si beve sulle rive della Mosella a Schengen. Com’era bello una volta. Assaporare ciò che i nostri nonni accomodavano sulla tavola per la festa.
 
Mio padre però mi ha raccontato una volta che durante la guerra ha mangiato le bucce di patata per giorni interi. Mi ha detto pure che mio nonno faceva il vigile urbano e non aveva l’automobile ma una motocicletta con un giornale vecchio da mettere sul petto contro il vento.
 
E di quel giorno maledetto che se lo dimenticò, il giornale. Morì di polmonite. Un impiego comunale, i fogli stampati di piombo e la folata fredda che ti manda all’altro mondo.
"Ciò che distingue il povero dal ricco è il gusto".
Ascoltare quello che il ricco ascolta. Accorgersi dei suoi profumi. Nulla costa sbirciare cose che la deferenza rende tangibili. E c’è pure da rimpinzarsi con i rimasugli.
 
Facis de necessitate virtutem. Sarebbe incomparabile potere accostare alla "Sagra della Ficamaschia" quella della "Cucina ricca delle Genti di Montecarlo" e addobbarsi la pancia in un giorno solo di cibo per signorie diverse.
 
L’impalpabile svenevolezza risvegliata da un manicaretto rende unico il piatto di maccheroni che sazierà tutto il resto della nostra vita, tutte le domeniche che verranno, a dispetto di chi avrebbe desiderato tanto dileguarsi, rincorso da notabili cittadini, in un sabato d’ordinaria fragranza sul lungofiume di Schengen.



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