mercoledì 11 gennaio 2012 - Fabio Barbera

L’arte della fotografia: nuovi ironici e provocatori artisti crescono!

Alla ricerca di nuovi artisti curiosi, giocosi, capaci di sperimentare nuove ludiche forme per coinvolgere e stupire, abbiamo trovato tre rappresentanti della nostra contemporaneità destinati a fare storia. Di loro se ne sentirà sicuramente parlare spesso nei prossimi anni, perché con la loro macchina fotografica riescono a regalare interessanti suggestioni attraverso curiose gallerie immagini che vogliamo proporre a voi lettori di AgoraVox attraverso questa simpatica carrellata!
 

 

L’ironia digitale di Erik Johansson

 
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Riuscire a far sorridere manipolando digitalmente una fotografia è possibile, ma utilizzare questo tipo tecnica per fare delle opere anche virtuosamente impeccabili non è sempre così facile. In questo caso il giovane svedese Erik Johansson può essere definito un mago della manipolazione digitale. Le sue fotografie sono sempre lette dal lato ironico e ludico, ma non sono mai banali o poco efficaci. Tutte le composizioni sono meditate e realizzate molto bene. Il tono, sempre un po' sopra le righe, rende intrigante la filosofia estetica e comunicativa di questo artista.

L’arte di Erik Johansson si trova qui

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L’artista che fotografa i corpi nudi!

 
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Non è pornografico, non è volgare. E’ una nuova, eccentica forma d’arte che coinvolge curiosi e simpatizzanti (individui comuni) per ricreare nuove forme con i corpi nudi. L’artista che ha realizzato questa particolare installazione è Spencer Tunick, newyorkese, che dal 1988 ad oggi ha fotografato migliaia di corpi nudi ritratti in diverse situazioni metropolitane: nel 1994 il fotografo fu arrestato nel Centro Rockfeller di Manhattan (New York), poiché in compagnia di una modella completamente nuda gironzolava tra gli interstizi della nota località. Dopo aver realizzato alcune foto in altri paesi degli Stati Uniti, nell’ambito di un progetto che prese il nome di ’Nakad States’ (stati nudi) ha operato a Londra, Lione, Melbourne, Montreal, Caracas, Santiago, San Paolo, Buenos Aires, Sydney, Newcastle, Roma e Vienna. Nel giugno del 2003 ben 7.000 persone hanno posato per lui a Barcellona. Nel maggio del 2007, a Città del Messico, ha battuto il suo record personalefotografando oltre 18.000 persone nello Zocalo della città. L’arte così si avvicina alla sua dimensione più moderna: quella che la amalgama alla sua realtà più vera fatta di carne e palazzi, natura e umanità, traffico e nudità, metropoli e semplicità. Un’unione che ha il gusto dell’ossimoro, che è provocatoria ma viva e che ha visto partecipare – consensienti – parecchiepersone che si sono lasciate fotografare: folti gruppi di persone nude in contesti urbani o paesaggistici insoliti, non solo negli Stati Uniti, ma anche in tutto il mondo hanno accettato di finire nell’obbiettivo feticista di Tunick. Le sue non sono semplici fotografie in posa, ma complesse installazioni con le quali vuole celebrare la bellezza artistica della pura nudità, al di là della taglia o del colore della pelle, dell’età, dell’appartenenza politica, religiosa e sociale.

Le foto di Spencer Tunick sono qui

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dipinge sulle macchine 

modellando lo sporco

 
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Si chiama Scott Wade, è americano e dipinge con la tecnica della “polvere fuoristradale su cristallo posteriore d’automobile”. Ha iniziato qualche anno fa nel parcheggio di un supermercato, oggi realizza opere su commissione. E lo pagano.

La sua arte si trova su questo sito

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