giovedì 16 giugno 2016 - Carmela B.

L’Amaca di Michele Serra del 16 giugno. La strage di Orlando, gli imam, i gay e le supercazzole

Quasi tutto quello che scrive Michele Serra mi pare una supercazzola. L'Amaca di oggi poteva stare sul Giornale. 

L'Amaca di oggi, 16 giugno mi ha lasciato senza parole, un universo privo di senso e nel quale non sapevo cosa dovevo pensare. Una supercazzola metafisica. 

Serra ci dice che l'Imam Tal dei Tali che ci spiega che il vero islam non prevede di uccidere gli omosessuali è irrilevante perché "basta l'evidenza del diritto" facendoci notare che questi sono problemi interni all'Islam (che si è "autoescluso dalla modernità", dice) e alle comunità religiose. 

Perché "Noi che siamo, ci piaccia o no, la modernità, abbiamo l'urgenza di far sapere agli imam, anche a quelli amichevoli e civili, che non è sulla base dell'amor di dio, ma degli rispetto degli uomini che non uccidiamo".

Devo ammettere che mi dà molto fastidio il tono da "ditino alzato", ma questo è un mio problema. Quello che invece mi risulta incomprensibile in questa Amaca è il perché scriverla. 

Cosa voglio dire? Che un iman dica ai suoi fedeli che i gay non vanno uccisi è una non-notizia. Che cavolo deve fare un iman? Dire che devono morire bruciati? (Succede eh: e in quel caso si scrivono articoli indignati). Ma se dice una cosa che vuole mandare un messaggio ai suoi fedeli possiamo dire tante cose: che ha fatto bene, che ha preso una posizione (cosa che si chiede SEMPRE ai mussulmani ma non agli altri), oppure che non ci interessa la cosa perché non siamo religiosi. 

Quindi che devono fare 'sti musulmani? Additare anche chi fa il suo "lavoro" di persona religiosa non ha senso: a meno di non voler annichilire ogni voce religiosa nel dibattito pubblico. Che magari è una scelta. Solo che in questo caso perché parlare solo di Islam e imam? 

Poi, e non mi pare irrilevate, anche se banale, ripeterlo: l'omofobia è un problema dell'Islam? Non di quasi tutte le culture maschiliste, che sono la maggior parte? Perché non è che Pasolini lo hanno cacciato da una moschea, ma dal Partito Comunista. Alain Turing non lo condannò la sharia, ma il Governo britannico...

Per questi tutti motivi trovo il tono gratuito e arrogante, e le argomentazioni faziose. Un po' come spesso accade con il Buongiorno di Gramellini

Secondo: "Noi che siamo, ci piaccia o no, la modernità".

E' bello questo sogno signor Serra. Ma che significa? Siamo la modernità perché non uccidiamo gli omosessuali? Grazie per vedere così lontano. 

Siamo anche la modernità quando uccidiamo le nostre fidanzate e le bruciamo? Siamo la modernità quando torturiamo nelle prigioni? Dall'alto di quale scranno stiamo insegando a chi non ci sta chiedendo nulla?

Come nel caso dell'imam Tal dei Tali che chiama in causa Serra, che essendo un signor nessuno, rappresenta tutti i mussulmani.

Un "noi generico" contro un l"oro generico". Proprio il tipo di generalizzazioni che il giornalismo dovrebbe evitare. 

 




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