venerdì 2 giugno 2017 - Pressenza - International Press Agency

Il Ddl sui vaccini e la Costituzione

In Italia c’è un eccesso di legislazione da parte dell’Esecutivo (negli ultimi 20 anni il 79% delle leggi approvate dal Parlamento sono state di iniziativa governativa) ed in particolare c’è un abuso dello strumento del Decreto Legge (riconosciuto anche dal Governo precedente nella proposta di revisione costituzionale bocciata dagli elettori nel dicembre scorso).

di Rocco Artifoni

Infatti, di norma “la funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere” (art. 70 – Costituzione) e di conseguenza “il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria” (art. 77, I comma – Cost.).

Soltanto “in casi straordinari di necessità e d’urgenza il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge” (art. 77, II comma – Cost.). Si tratta, appunto, dei Decreti Legge, che sono immediatamente operativi, ma che perdono efficacia “sin dall’inizio” se il Parlamento non li converte in Legge entro 60 giorni dalla loro pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale(art. 77, III comma – Cost.).

Questa eventualità può evidentemente creare seri problemi, poiché per 60 giorni sarebbe in vigore una Legge che poi risulterebbe non valida. In presenza di questa contraddizione la Costituzione ha stabilito che “le Camere possono tuttavia regolare con legge i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti” (art. 77, IV comma – Cost.).

Da questa sintetica analisi si può comprendere facilmente per quali ragioni lo strumento del Decreto Legge dovrebbe essere usato con estrema cautela, poiché una mancata conversione da parte del Parlamento potrebbe creare un vulnus giuridico grave, dato che i cittadini verrebbero trattati in modo differenziato a seconda della data in cui si è tenuto un determinato comportamento (durante e dopo i 60 giorni previsti).

Anche per questo motivo un Decreto Legge dovrebbe essere emanato esclusivamente “in casi straordinari di necessità o urgenza”, come per esempio un terremoto o un’epidemia improvvisa. A vigilare che ci siano i requisiti per utilizzare lo strumento del Decreto Legge è stato posto il Presidente della Repubblica, che ha la facoltà di emanarlo (art. 87 – Cost.) oppure di respingerlo.

Per queste ragioni c’è chi in questi giorni si è appellato al Capo dello Stato Sergio Mattarella per evitare la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dal preannunciato Decreto Legge approvato il 19 maggio scorso dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e della Ministra della salute Beatrice Lorenzin, “contenente misure urgenti in materia di prevenzione vaccinale”.

Il Decreto – si legge nel sito web del Ministero della Salute – “è diretto a garantire in maniera omogenea sul territorio nazionale le attività dirette alla prevenzione, al contenimento e alla riduzione dei rischi per la salute pubblica con particolare riferimento al mantenimento di adeguate condizioni di sicurezza epidemiologica in termini di profilassi e di copertura vaccinale, superando l’attuale frammentazione normativa”.

Queste ultime parole suonano paradossali, poiché proprio l’utilizzo di un Decreto Legge (con il rischio della mancata conversione), potrebbe creare un’ulteriore “frammentazione normativa”.

Senza entrare qui nel merito delle disposizioni contenute nel Decreto, appare alquanto difficile sostenere che si tratti di un “caso straordinario”, dato che lo stesso Governo fa riferimento agli “obblighi assunti e delle strategie concordate a livello europeo e internazionale” e “secondo le indicazioni del Calendario allegato al Piano nazionale di prevenzione vaccinale vigente”.

Insomma, si tratta evidentemente di scelte programmate e pianificate, che sono l’esatto contrario dei “casi straordinari”. Anche sulla “urgenza” e sulla “necessità” ci sarebbe da dubitare, ma bisognerebbe considerare le motivazioni addotte per approvare tale Decreto Legge, al momento non disponibili.

Ultima osservazione: l’obbligo di cura in una Costituzione democratica come quella vigente è previsto soltanto come eccezione. Infatti, “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge” (art. 32, II comma – Cost.). Il che dovrebbe implicare che si tratti di una Legge certa, ordinaria, stabile, condivisa, già approvata dal Parlamento e non di un Decreto Legge che è per sua natura provvisorio. A maggior ragione quando si tratta di una materia così delicata come la salute delle persone, a tal punto che la Costituzione precisa che “la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana” (art. 32, III comma – Cost.).



5 réactions


  • GeriSteve (---.---.---.246) 2 giugno 2017 14:54

    Sono totalmente d’accordo.

    Fra l’altro, il decreto è scritto con i piedi: se le 12 (!) vaccinazioni sono obbligatorie non si capisce perchè possano non essere vaccinati bambini che non vanno nè al nido nè alle scuole materne e perchè mai dei bambini possano non essere vaccinati se i genitori pagano una multa. Non si capisce neanche se ai genitori viene richiesto o meno il consenso (che non deve essere richiesto se esiste l’obbligo).

    Su "Il Fatto Quotidiano" di ieri, primo giugno, c’è un articolo in cui si evidenzia che i dati presentati dal ministero su alcune coperture vaccinali "pericolosamente basse" son fasulli, in quanto vengono conteggiati come "vaccinati" soltanto bambini vaccinati entro i due anni, mentre diversi bambini vengono vaccinati al terzo anno e alcuni ancora dopo.

    E’ mai possibile che su argomenti di salute individuale e pubblica si facciano valutazioni così grossonalmente imprecise?
    Che non vengano prima raccolti, discussi e valutati i pareri di pediatri, epidemiologi, immunologi?

    In alcuni altri paesi si ha un alto tasso di copertura vaccinale senza introdurre alcun obbligo, ma semplicemente informando bene i genitori, invitandoli alle vaccinazioni e rendendole di facile e gratuito accesso. Per mio nipote si sono dovuti pagare 100 euro per una vaccinazione meningicoccica e per un’altra i tempi di attesa sono di mesi. Recentemente ho conosciuto una coppia di adulti poliomelitici: si sono presi la polio quando teoricamente in Italia era disponibile la vaccinazione; di fatto, in provincia di Catania non lo era.

    Invece di legiferare male e per decreto, sarebbe il caso di fare e fare bene.

    Il Presidente della Repubblica avrebbe il dovere di rifiutare la firma di quel decreto, ma i precedenti non sono incoraggianti.

    GeriSteve


  • Stefano Moltoni (---.---.---.242) 3 giugno 2017 03:08

    Al di là dei vizi legali del decreto e senza negare la possibile efficacia dell’intervento vaccinale bisogna porsi una serie di interrogativi a cui bisognerebbe dare risposte scientifiche e di buon senso, scevre dagli interessi economici di taluni, dalle fazioni ideologiche, dall’opinione comune che spesso non ha nulla a che vedere con la realtà delle cose: sono davvero utili i 4 vaccini fin’ora obbligatori? 1)Antitetano: il tetano non è trasmissibile tra uomini ed esistono appositi sieri antitetanici. 2)anti Epatite B: introdotto dall’ex ministro della sanità De Lorenzo, condannato in terzo grado per aver preso mazzette da 600 milioni dalla casa farmaceutica producente il vaccino, e tratta si di virus trasmissibile per via ematica, curabile e difficilmente mortale. 3)Antidifterico: difterite considerata malattia eradicata in Italia da tempo e dallo stesso attuale governo. 4)Antipolio: anch’essa malattia eradicata di cui gli ultimi casi in Italia provocati proprio dal vaccino Sabin (non più in uso). Gli extracomunitari stanno portando prevalentemente tifo e scabbia, patologie che non vengono prevenute da alcun vaccino tra quelli in uso in Italia per cui la leggenda che i flussi migratori stiano riportando malattie scomparse regge fino ad un certo punto. Poi consideriamo i due vaccini "omaggio" nell’esavalente, ossia 5)antipertosse: pericolosa più che altro per chi ha un sistema immunitario molto debole, quindi probabilmente inadatto ad essere vaccinato e 6) anti emophilus influenzae: che muta in maniera molto rapida ed è probabile che il ceppo per cui ci si vaccina non esiste più l’anno dopo. Chiediamoci poi gli altri 6. 4 di essi per malattie esantematiche che sono meno mortali e pericolose statisticamente dei casi di reazione avversa al vaccino documentato dalla cdc a dall’aifa. Poi abbiamo il meningococco B e C che coprirebbe pochi ceppi di numerosissimi altri di meningococco senza contare il fatto che la meningite (leggasi infiammazione delle meningi) può essere causata dai fattori più svariati tra cui anche lo streptococco o l’intossicazione da metalli pesanti ad esempio. Per cui anche se il vaccino darebbe una certa copertura, la meningite la si può contrarre lo stesso per altre cause, come quella povera ragazza 21enne in Toscana morta di meningite anche se vaccinata mesi prima. Esistono poi reali epidemie potenzialmente gravi da decimare la popolazione? Dai, seriamente si sta spacciando il morbillo alla stregua della peste bubbonica? Perché non si fa uno screening prevaccinale per verificare l’idoneità alle vaccinazioni? Perché non si rivede il calendario vaccinale dato che certe patologie non si contraggono se il bimbo vive a casa sua? Che senso ha far vaccinare a 2 mesi? Perché dai vaccini non si tolgono i sali di mercurio, di alluminio, la formaldeide e quant’altro l’OMS stessa riconosce come sostanze altamente nocive addirittura neurotossiche? Perché queste sostanze definite nocive vengono somministrate in dosaggi che superano le dosi massime consentite dall’oms? Perché non si permette ad istituti e laboratori privati di effettuare seria ricerca scientifica e statistica sulle possibili reazioni avverse? Perché vengono radiati medici con curricula impeccabili appena si pongono certi dubbi sui vaccini e cercano di risolverli? Perché i casi di reazioni avverse non vengono pubblicati, studiati e verificati senza dare numeri a casaccio? Perché questi numeri raccolti seppure a casaccio vengono disconosciuti dicendo che non vi è prova scientifica di relazione causa effetto se non viene nemmeno verificato scientificamente il contrario, ossia che non esiste scientificamente che nin esiste relazione causa effetto? come si può trarre una conclusione senza uno studio vero? Come se ci venisse la diarrea dopo aver mangiato solo un piatto di cozze e andassimo dal pescivendolo e chiedergli se erano fresche e lui ci rispondesse: tranquillo dotto’ freschissime! Per dire una cosa del genere mi deve portare prove scientifiche dotto’! Mi deve dimostrare che nella sue feci non c’è altro che le mie cozze, che non ha bevuto cose fredde, magari mi porti un filmato della serata e la ricetta delle cozze e se dimostra che sono state le cozze e causare la diarrea io la risarcisco. a voi non girerebbero le balle vista l’impossibilità o l’estrema difficoltà di dimostrare alcunché anche se voi lo sapete che sono state quelle cozze a farvi male? Perché se la reazione avversa ai vaccini fino a casi estremi di danni neurologici permanenti fino alla morte sono una leggenda metropolitana esistono centinaia di sentenze e favore dei danneggiati ad esiste anche una legge dello Stato che prevede il risarcimento per i danneggiati dai vaccini? Chi mi sa rispondere a tutto merita il Nobel. Per favore risparmiare retorica, fazionismi, insulti da ignoranti che non hanno argoment, frasi fatte, finta cultura presa in prestito, rispondere obiettivamente. Grazie.


  • Vito Cammisa (---.---.---.155) 3 giugno 2017 14:12

    No ai vaccini. Qualche tempo fa lo ha detto Dante "Fatti non foste a vivere come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza". Il corpo fa parte della cultura umanistica, della logica matematica. La medicina non è una scienza, la matematica non è una scienza, non corrisponde a qualcosa di reale. Nelle discipline umanistiche la riproducibilità è proprio la negazione del valore stesso di un’opera. La riproducibilità galileiana non è possibile in biologia. La scienza medica si sta accanendo a scavare dentro un bicchiere. Oggi conosciamo l’atomo, l’energia. Tutti i fenomeni ondulatori dipendono dalla velocità. C’è un problema di comprensione tra me e lei Ministro Lorenzin, purtroppo il poco tempo non permette di chiarire le conoscenze e le esperienze. Quando osserviamo la natura, la struttura dell’uomo, le piante, i virus, il DNA, le molecole, gli atomi, neutroni, protoni, gli ioni, i leptoni, i quark, le particelle super simmetriche, ci troviamo difronte a situazioni in cui la conoscenza sperimentale è impossibile con le attuali tecnologie. Il sole e la terra per esempio si attraggono da una distanza di 149 milioni di Km perché ci sono dei quanti virtuali in continuo trasferimento, forze invisibili non rilevabili perché coperti dal principio di indeterminazione. Il passaggio delle cariche le rileviamo dagli effetti risultanti, i fotoni non ci permettono di vedere il passaggio dei gravitoni perchè la forza dei fotoni sposta i gravitoni. Parliamo di grandezze piccolissime 10 alla -43. Per farla breve la legge fisica non comprende l’infinito. Le forze sono inversamente proporzionali alla grandezza, più si va verso l’infinito della materia, più avremo grandi forze. Nei vaccini ci sono ferraglie infinitesimali devastanti.


  • pv21 (---.---.---.247) 4 giugno 2017 19:33

    NOTA >

    Quando si tratta di farsi carico di regole “collettive” si riscopre di colpo tutta la “fallacia” dell’essere umano e i “limiti”, se non i “rischi”, della sua scienza.

    Oggetto di dibattito non sono il tipo di modalità operative concepite e/o come conseguire al meglio l’effetto atteso.

    In compenso, quando la soluzione proposta fa comodo allora basta un “fidatevi di me”.

    Primo obiettivo è l’equilibrio da rinnovare tra Autodeterminazione e “collettività”


Lasciare un commento