lunedì 21 novembre 2011 - Sàntolo Cannavale

I giovani e le società quotate in Borsa

Ogni anno, in occasione dell’approvazione del bilancio della società conserviera di Angri (Sa), si registra la presenza in assemblea di 11/12 azionisti, in gran parte esponenti della famiglia Ferraioli che detiene il 70 per cento del capitale della società.

Di fatto è un’assemblea svolta (quasi) in famiglia, pur alla presenza di un notaio, di numerosi esponenti del mondo bancario, di giornalisti di testate nazionali ed addetti ai lavori.

Lo scarso numero di partecipanti è motivo di rammarico, circostanza che ho sottolineato pubblicamente in una delle ultime assemblee per l’approvazione del bilancio della società, alla quale ho presenziato in qualità di piccolo azionista ed, essenzialmente, per finalità di studio. La Doria SpA di Angri è una delle pochissime aziende con sede sociale ed operativa nel Mezzogiorno quotata alla borsa valori di Milano e la partecipazione all’assemblea per l’approvazione del relativo bilancio è un’occasione importante per vivere un evento finanziario di rilievo nazionale, per “vedere da vicino” un’interessante realtà industriale.

Altre società del centro-sud (poche purtroppo) risultano quotate alla borsa valori di Milano:

-Meridie Spa con sede legale a Napoli, “investment company” dedicata alle piccole e medie imprese localizzate nel Mezzogiorno d’Italia. Tra le aziende controllate: Atitech, ex Alitalia, specializzata nella manutenzione di aerei e Medsolar SpA operante nel settore della produzione di pannelli fotovoltaici:

-Ciccolella SpA, con sede legale a San Nicola di Melfi (Pz), Ciccolella SpA è oggi uno dei gruppi leader in Europa nei settori della produzione e commercializzazione di fiori recisi e piante da vaso, con centri di distribuzione posizionati in vari siti in Italia ed Olanda. La scarsa partecipazione di piccoli azionisti alle assemblee di società quotate in borsa è riconducibile, in linea generale, alla mancanza di specifica cultura finanziaria e di adeguata comunicazione. Per i giovani studenti, in particolare, sarebbe un’esperienza di grande momento conoscitivo e formativo. L’investitore non è più obbligato a comprare un “lotto minimo” di azioni quotate che potrebbe richiedere uno sforzo finanziario notevole da parte di un giovane studente.

Oggi, a differenza del passato, è possibile acquistare un solo titolo azionario dell’azienda prescelta. Il costo attuale di un’azione La Doria SpA è di 1,6 euro; un’azione di Meridie SpA costa 0,15 euro ed un’azione di Ciccolella SpA è quotata 0,5 euro. I valori azionari sono particolarmente convenienti in questo momento.

A partire dalla scorsa primavera hanno registrato un forte calo a seguito delle negative vicende economiche e finanziarie che tuttora interessano l’Italia e l’Europa e, in misura non secondaria, gli Stati Uniti d’America. Il colpevole ritardo delle autorità di Bruxelles nella soluzione della crisi greca ne ha aggravato oltre misura il costo ed amplificato la portata a livello europeo.

Ho trattato il tema specifico in tre miei articoli, in data 18 maggio 2006, 19 dicembre 2008 e 19 ottobre 2010, presenti sul mio sito. Con riferimento a La Doria SpA ho sottolineato che non capita tutti i giorni di avere “sotto casa” una società per azioni di notevole spessore industriale, operante su mercati internazionali e quotata alla borsa valori di Milano.

Abitualmente, occorre spostarsi verso il nord dell’Italia per partecipare ad una istruttiva assemblea di società per azioni quotata in borsa (Fiat, Generali, Parmalat, Eni, Enel, etc.), con costi non sempre sopportabili per uno studente od un piccolo risparmiatore. Val la pena rammentare che, in generale, dietro un titolo azionario vi è un’azienda che produce beni o servizi, offre lavoro a centinaia di persone, sostiene altrettante famiglie e contribuisce a muovere l’economia del Paese.

Attualmente per partecipare ad un’assemblea di società quotata in borsa, come già sottolineato, occorre acquistare un pacchetto di azioni o anche “una sola azione” della società prescelta. Vi è necessità di ridurre il deficit di attenzione e partecipazione dei giovani alle vicende societarie. Le società produttrici di beni e servizi, piaccia o non piaccia, sono il perno della società capitalistica di cui siamo parte integrante.

Se non si conoscono da vicino questi “primari attori sociali” difficilmente i giovani possono pensare di collocarsi agevolmente all’interno del meccanismo produttivo, per la messa a frutto dei propri studi, per l’auspicata affermazione professionale e per il perseguimento del giusto fine del reddito. Le banche, sollecitate in tal senso, potrebbero contribuire alla crescita culturale in campo economico e finanziario di studenti e giovani professionisti agevolandoli nell’acquisto di titoli azionari, anche in quantità minima, evitandogli i costi connessi alla tenuta del conto di deposito.

In tal modo propizierebbero anche una migliore conoscenza e valorizzazione della rete di aziende del territorio ed una più avveduta gestione del risparmio. Sarebbero ripagate con un miglioramento della loro immagine complessiva. Alcuni docenti in materie economico-aziendali delle Università di Napoli e Fisciano (Sa) e di Istituti commerciali presenti sul territorio, intrattenuti sul tema, hanno convenuto sull’opportunità ed utilità per i giovani studenti campani di partecipare all’assemblea annuale delle società quotate in borsa. Si dovrebbe rinvigorire, sullo specifico tema, l’insostituibile processo informativo docenti-studenti.




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