mercoledì 27 maggio 2015 - Gennaro Carotenuto

Gli italiani da primi a ultimi in Europeismo

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La tabella (Sole24Ore) non lascia spazio a dubbi. Vent’anni fa gli italiani erano primi per sentimenti pro-Europa, e forse si trattava di un europeismo irriflessivo e per tanto non consolidato. Oggi sono ultimi ed è una catastrofe. Vi contribuiscono la demonizzazione demagogica dell’Europa da parte di media e politica, dalla curva delle banane alle farneticazioni sull’uscita dall’Euro, l’arroccarsi reale di istituzioni come la BCE sull’ortodossia monetarista rinnegando basi solidariste (tutta pseudo-razionalità, zero coinvolgimento emotivo), l’incapacità di darsi nuovi obbiettivi alti nella cittadinanza politica.

Ma ciò vale per tutti, in Italia vi si aggiunge una melmosa nichilista alienazione nazionale, un’insofferenza alle regole e all’interrogarsi su se stessi e sulle proprie idiosincrasie, una convinzione ombelicale di non aver bisogno di nessuno, la scellerata convinzione che vi siano imposizioni esterne e non solo politiche da cambiare… facendo politica e cambiando mentalità su scacchieri più ampi del proprio orto.

Se l’Europa non ci piace, usciamo dall’Europa sembrano dire a destra e a sinistra, dimenticando che oltre all’imperio dell’economia e degli egoismi c’è anche un’Europa che ci ancora ad un sistema di diritti che la nostra politica non riesce a considerare come inaleniabili. Ma all’Europa, a più Europa, molta più Europa, nel mondo multipolare nel quale non si può pensare di essere periferia di un Occidente non più onnipotente, non c’è alternativa ad una cittadinanza europea attiva, che vi piaccia o no.

PS: Più che mai io mi sento cittadino europeo, cosa diavolo dovrei sentirmi?




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