giovedì 14 marzo - Doriana Goracci

Gaza Infanzia amputata

10 bambini al giorno, in media, hanno perso una o entrambe le gambe a Gaza dall'inizio del conflitto tre mesi fa. Così scriveva l' Ansa il 7 gennaio del 2024.

 "A denunciarlo è Save the Children, riportando in una nota che dal dal 7 ottobre, secondo l'Unicef, a più di 1.000 bambini sono state amputate una o entrambe le gambe.Molte di queste operazioni sono state effettuate senza anestesia, a causa della paralisi del sistema sanitario nella Striscia provocata dal conflitto e della grave carenza di medici e infermieri e di forniture mediche come anestetici e antibiotici, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms)."

Nello Scavo, inviato a Sderot venerdì 1 dicembre 2023 per l Avvenire: "Il medico italiano della Croce Rossa Internazionale, Paul Ley, è stato risvegliato all'alba dalle esplosioni nel sud di Gaza. È qui dall'inizio del conflitto per effettuare interventi di pronto soccorso ai feriti, che sempre più numerosi arrivano davanti agli operatori sanitari. Si tratta di cercare di salvare loro la vita e prestare le prime cure. "Nato nel 2021, colpito stamattina da una scheggia vicino a Rafah nei primi momenti dopo la fine della tregua - ci scrive il chirurgo al termine dell'ennesimo terribile intervento -. Amputazione traumatica bilaterale appena sopra le ginocchia. Suo padre colpito durante lo stesso attacco è stato amputato sotto il ginocchio da una parte sola. Sua madre e gli altri fratelli e sorelle sono morti. La scatola rosa contiene i suoi arti amputati che verranno consegnati a suo padre". La tradizione vuoe infatti che gli arti mutilati vengano conservati fino a quando il ferito non sarà fuori pericolo, perché in caso di morte si procederà a seppellire il defunto ricomponendo il corpo."

E dire che Nello Scavo aveva il 1 febbraio 2024 scritto: "Manca tutto, non c’è rimasto più niente. Se non arriva la tregua entro domenica, la gente comincerà a morire di fame, di malattie». Suor Nabila Saleh lo ha detto al Papa, con cui si collega appena può..."

Al 13 febbraio: Gaza. “Bambini amputati senza anestesia. Questa è la realtà”.

Cercando immagini per documentare questo mio articolo ne trovo uno che ne mostra ben 9, e sono pubblicate sull' Avvenire il 31 luglio 2019 : "Le immagini del campo estivo di Khan Younis per i piccoli palestinesi che hanno subito l'amputazione degli arti inferiori, un'esperienza non rara in seguito agli scontri tra Israele e Gaza". Il titolo diceva: Piscina, parco giochi e via le protesi: l'estate dei bimbi amputati di Gaza.

Poi stamattina guardo su Facebook da Invicta Palestina un video e mi accorgo che era del 1 giugno 2021.E scrivono: "Sono passsati due anni da quando i ragazzi amputati di Gaza hanno sorriso durante il torneo di calcio sponsorizzato dagli amici di Invictapalestina. Oggi a GAZA domina morte e miseria e i campi di calcio sono utilizzati come nelle peggiori DITTATURE per incarcerare e torturare.TORNEREMO presto a GAZA a fianco di un popolo che ogni giorno ci racconta episodi di terribile atrocità e di indomita RESISTENZA. Con questo video inizia una lunga serie di GAZA STORIES finanziate negli anni passati dagli amici/simpatizzanti di Invictapalestina".

Cerco e trovo, al 12 marzo 2024, su un quotidiano online della mia provincia : "Cinque mesi di violenza, sfollamento, malnutrizione e malattie, che si aggiungono agli oltre 16 anni di blocco, hanno avuto un impatto psicologico devastante sui bambini di Gaza. Paura, ansia, carenza di cibo, enuresi, iper-vigilanza e problemi di sonno, un’alternanza nello stile di attaccamento ai genitori, regressione e aggressività: questo l’universo quotidiano dei bambini che stanno vivendo il conflitto, come attesta una ricerca diffusa oggi da Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.Genitori e care giver hanno dichiarato all’Organizzazione che la capacità dei bambini di immaginare un futuro senza guerra è ormai praticamente scomparsa. Il disagio emotivo di schivare bombe e proiettili, la paura di perdere i propri cari, di essere costretti a fuggire attraverso strade disseminate di detriti e cadaveri e di svegliarsi ogni mattina senza sapere se riusciranno a mangiare, ha reso gli adulti di riferimento sempre più incapaci di affrontare la situazione. Il sostegno, i servizi e gli strumenti di cui hanno bisogno per prendersi cura dei loro figli sono sempre meno...." E alla fine: il Ministero della Sanità di Gaza comunica che più di 30.717 persone, tra cui 12.550 bambini, sono state uccise dall’escalation militare israeliana a Gaza iniziata il 7 ottobre come rappresaglia agli attacchi contro Israele, che hanno ucciso 1200 persone, tra cui 33 bambini, e preso più di 240 ostaggi, secondo il governo di Israele."

E così decido di scrivere questo articolo perchè so che i bambini di Gaza sono affamati, ne muoiono tanti per malattie e non solamente. Molti sono orfani, non hanno più famiglia, casa. Io, mi vergogno pure a scriverne. Io.

Doriana Goracci

La poesia esiste 

per ingannare l’impotenza 

di scrivere le lacrime. 

Ho visto il video della bambina, Remas 

mentre parla di sua sorella martire, Rafif 

Non ho mai pensato di scrivere una sola parola 

Volevo solo piangere sulla pagina 

Poi i lettori avrebbero letto le mie lacrime 

e avrebbero detto: 

Questa è una poesia 

ecco una poesia. 

È una poesia di lacrime. 

 La poesia esiste 

per ingannare l’impotenza 

di scrivere le lacrime. 

 Ahlam Bsharat

Foto Invictapalestina

 




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