mercoledì 30 marzo 2011 - Aldo Visibelli

Forzatura leghista

lo avevo scritto il giorno dopo il no di Napolitano. Esprimo il mio punto di vista sulla situazione attuale.

Definire questa situazione, un periodo di stallo per decreti e leggi di rilievo è una constatazione di fatto. La situazione attuale non ha precedenti: un bipolarismo sul punto di spaccarsi, ne consegue una maggioranza a dir poco risicata che dà vita a forzature contro producenti nei confronti della nostra legge. E' un periodo ambiguo ed imprevedibile durante il quale poco è rimasto credibile. Esempio di puro interesse personale e del proprio partito sono le parole dell'onorevole Bossi:" Se non passa il federalismo si va a votare". Come non detto, Bossi ha comunicato ai suoi amici della lega di tenere duro perché il governo andrà avanti e il federalismo in porto. Si fosse limitata la Lega a occupare le proprie poltrone per votare i futuri decreti economici previsti (non le ancora una volta leggi ad personam quali sono il processo breve e le intercettazioni telefoniche) dal Presidente del Consiglio avrebbe fatto una figura migliore che a sfidare la bicamerale come ha fatto ieri. E' vergognoso oltre che illegittimo che la prima legge sul federalismo venga approvata da un consiglio dei ministri in extremis anzi che, come previsto dalla legge, passare ed essere approvata dalla bicamerale.

Perché forzare la mano illegittimamente per una prima legge sul federalismo? Che cosa succederà con le seguenti leggi? Può il presidente della Repubblica Napolitano mettere la firma su una legge approvata illegalmente? Ne vale la pena per tutti andare avanti così, con questa maggioranza ? La verità è che tutto ruota attorno al Cav, il quale non può fare un passo indietro perché è alle corde. Non cè più continuità, non ci sono nuove proposte e non si possono neanche fare nuove proposte dal momento che la maggioranza è maggioranza di nome.

Eppure la Marcegaglia lo ha avvertito, altro che liberismo (la prima volta che propose un progetto liberale fu nel 1994) economico attraverso la riscrittura dell'articolo 41, quello può essere un inizio. Qui ci vogliono riforme serie e responsabili. La risposta del PD al progetto economico bipartisan la trovo coraggiosa, decisa e giusta perché Berlusconi non può pensare dopo le accuse che gli sono state attribuite di poter collaborare con il partito più importante di opposizione. Da questo momento è tutto in mano alla Lega, opterranno per la realizzazione di un vero progetto federalista attraverso il processo a cui sono sottoposte tutte quante le leggi e con una vera e propria maggioranza o cercheranno di salvare il loro amico Berlusconi su una barca che annega piano piano cercando vie illegittime e raccapezzando qualche deputato di tanto in tanto? O una o l'altra, non cè via di mezzo. Per concludere,mi auguro realmente che il federalismo che si concluderà non sarà come quello descritto da Bocchino e ammesso da Castelli (più tasse per tutti per avere più potere nelle mani dei sindaci e meno a Roma) perché in tal caso non sarebbe altro che un peso in più per tutte le famiglie italiane.




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