martedì 3 maggio 2016 - Angelo Libranti

Elezioni Roma: la mossa decisiva del Cavaliere

Non ho fatto in tempo a scrivere l'articolo pubblicato ieri che già il quadro politico è mutato, a Roma, per l'ennesima volta nello spazio di un giorno. Il centro destra ha deciso di perdere le elezioni con questo turbinio di candidati e liste di partito, che disorientano l'elettorato. L'alleanza fra Forza Italia e lista Marchini, va pure bene occorre vedere se la scelta è definitiva ai fini di una coalizione che potrebbe risultare vincente.

Il ripensamento di Salvini è stato tragico per l'alleanza iniziale fra Forza Italia, Fratelli d'Italia e Bertolaso, alleanza più consona per ideali comuni e piena di prospettive in attesa di prendere accordi con Marchini, che rifiuta l'etichetta di centro-destra per combattere una battaglia tutta sua e catturare voti sia a destra che a sinistra, ma i sondaggi sono quelli, frammentati fra vari partiti, nessuno dei quali ha la sicurezza di giungere al ballottaggio con Virginia Raggi del M5S, che risulta la più favorita.

Bertolaso, che già aveva tentato l'alleanza con Marchini, ha capito di avere consensi insufficienti e si è messo da parte, non sappiamo se con la garanzia di Berlusconi per un assessorato di prestigio nella eventuale giunta di Marchini, la cui lista gode di un elettorato trasversale e già contattato dal Cavaliere come primo tentativo di alleanza, bocciato a suo tempo da Meloni e Salvini.

Storace, partito alla grande, deluso dai sondaggi sta pensando, anche lui, se allearsi con Forza Italia e la lista di Marchini

Insomma più incasinati di così non era possibile prevedere.

Resta la Meloni, la più quotata del gruppo perché eredita il marchio e la compattezza degli elettori di Alleanza Nazionale. Se inizialmente era propensa all'accordo, i sondaggi favorevoli l'hanno resa intransigente ed ora vuole correre da sola con l'appoggio di Salvini che, ripeto ancora una volta, a Roma non conta niente.

É singolare questo personaggio, nato dalle ceneri di una Lega disfatta dai comportamenti riprovevoli di Bossi e famiglia, e loquace oltre ogni sopportazione. Ha giostrato bene, in passato, con Berlusconi ed è riuscito a prendere, con i voti di Forza Italia, la presidenza di Veneto e Lombardia. Non contento, approfittando di alcune difficoltà del Cavaliere, si è proposto come leader di tutto il centro destra scendendo al sud passando da Roma dove crede di avere consensi.

Crea sempre alleanze pro domo sua e dopo l'accordo con Berlusconi, la Meloni e Bertolaso ci ha ripensato lasciando improvvisamente il Cavaliere con le pive nel sacco. Ma si sa, la politica è sangue e merda, come diceva Formica, e a brigante, brigante e mezzo, ecco improvvisamente l'accordo con Marchini e la sua lista, che mette in difficoltà la Meloni e il suo inutile alleato.

Giova aprire una parentesi su questa giovane ex Ministro, sicuramente dai sentimenti sinceri, ma inadatta a districarsi fra le trame di una politica sporca ed equivoca. Il tempo stringe ed occorre preparare l'elenco dei candidati, Berlusconi con quest'ultima alleanza cerca di ritagliarsi uno spazio suo e tornare al centro dell'attenzione con un'eventuale vittoria di Marchini.

In Forza Italia c'è divisione di consensi perchè significa la rottura definitiva con la Lega, ma c'è chi acconsente, specie i vecchi alleati come Casini e Alfano che vorrebbe una forza politica più centrista. Dal che si deduce che è finita l'era della coalizione di centro destra per ripristinare l'alleanza centrista che “guarda” a destra. La colpa di tutto questo sconvolgimento è il comportamento di Salvini, troppo loquace e troppo intervistato dai media, che ha finito per perdere il filo della saggezza per delirio di onnipotenza. 

Ha creduto di essere diventato il leader di tutto il centro destra e tenta di ritagliarsi un ruolo a livello nazionale per le prossime elezioni politiche.

 




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