mercoledì 21 settembre 2011 - Martino Ferrari

Dacci oggi il nostro Fatto Quotidiano

E' davvero necessario scrivere ogni giorno delle prodezze sessuali di Berlusconi?

Che le prostitute prenotate al telefono e portate a vagoni a B., le sue continue bugie per coprire i suoi traffici, i posti in tv e in politica garantiti a chi lo sollazza per qualche notte e tutto il resto siano notizie, non ci piove. I fatti emergono dalle intercettazioni e vanno raccontati. La decadenza della società italiana, fondata su ricatti, nepotismi e favori, emerge chiaramente dal quadro desolante che gli atti processuali di queste vicende ci offrono. Quindi ok, parliamone, raccontiamo tutto.

Ma è davvero necessario farci tutte le prime pagine di tutti i giornali? Per giorni, settimane, mesi? E’ possibile che in un momento simile, con l’euro che rischia di saltare, la Grecia ormai fallita, una manovra economica che farà sputare sangue alle famiglie ormai approvata, si continui a dare enorme spazio a queste cose?

Attenzione: non sto dicendo di censurare queste faccende, sia ben chiaro. Ma leggere i quotidiani (la Tv praticamente non ne parla) fa venire il voltastomaco. Prendiamo le prime pagine del Fatto Quotidiano di venerdì 16 e sabato 17 settembre. Riporto i due titoli:

“35 prostitute per lui. B.a Tarantini: “Chi mi porti stasera?” “Belèn non me la sono fatta, sta con un mio calciatore” Nelle 100mila intercettazioni, un premier che ci fa vergognare” (16 settembre).

“E’ un gran troiaio” Infatti lui resta premier “(17 settembre).

Lo dico da ex abbonato e da lettore quotidiano del Fatto: non ne posso più. L’edizione di sabato parlava di questi argomenti da pagina 2 a pagina 12. Undici pagine su ventitré! Basta. E’ giusto e doveroso parlarne, ma non serve riportare ogni singola frase, fare titoloni a sensazione e a caratteri cubitali sulle porcate di un uomo ridicolo e dei poveracci che compongono la sua corte. Se davvero ci si vuole differenziare dagli altri quotidiani (che si comportano allo stesso modo del giornale di Padellaro), sarebbe meglio pubblicare solo le conversazioni più salienti, come quelle che riguardano gli appalti e gli affari che giravano insieme alle ragazze, non tanto quelle contenenti le espressioni più volgari. Dare un’idea precisa del porcile, del sistema marcio e probabilmente illegale che regna in quegli ambienti, mantenendo però un certo stile. Per marcare la differenza.

Chi se ne frega infatti delle posizioni in cui hanno fatto l’amore, del numero delle ragazze, delle varie perversioni che si sono consumate nelle segrete stanze? Io me ne frego. Voglio sapere se il Presidente del Consiglio del mio Paese mente, se salta appuntamenti istituzionali perché è troppo stanco dopo la notte passata con la baldracca di turno, se non mi governa perché fa “il primo ministro a tempo perso”, se viene ricattato. Queste cose emergono dalle intercettazioni e si devono mettere in evidenza. Bisogna martellare su questo, non dare tregua mostrando tutta l’inadeguatezza e il danno che ci causa continuare ad essere rappresentati da quell’uomo.

Ma quello che si legge in questi giorni è diverso. Io vorrei che il giornale che compro ogni mattina, che sono orgoglioso di leggere, che raccoglie molte delle migliori firme del giornalismo italiano, che dà battaglia a tutti su tutto, che grazie alla sua indipendenza può essere diverso da tutti gli altri, avesse un sussulto. Vorrei che si scrollasse di dosso tutto questo marciume e dimostrasse di essere davvero diverso. Perché dal mio giornale pretendo di più.



3 réactions


  • (---.---.---.252) 21 settembre 2011 21:20

    Penso che l’overdose su argomenti del genere, produca nausea. Non saprei dire se è sbagliato o corretto continuare sulla quantità di gossip. Però credo che, nonostante il Fatto, gli italiani non abbiano capito ancora la gravità di tutta la faccenda. E questo mi preoccupa molto di più.


  • Martino Ferrari Martino Ferrari (---.---.---.204) 21 settembre 2011 21:59

    Che gli italiani non si rendano conto che non stiamo parlando di gossip, di affari privati o di "spiate dal buco della serratura" è sicuro. Purtroppo sono pochissimi quelli che si informano davvero, un buon 60-70% pensa di farlo guardando la tv. 

    Però credo che dall’altra parte si esageri. Far capire e raccontare gli scandali è doveroso, occuparsi quasi solo di quello o comunque dare a queste vicende spazi immensi è, a mio parere, sbagliato. E proprio l’enorme quantità di spazio che utilizza per queste cose finisce per stufare la gente e la spinge a informarsi ancora meno o a dare meno peso al tutto.

  • francesco (---.---.---.12) 22 settembre 2011 01:05

    Forse non sarà necessario, scrivere per pagine e pagine, ma di certo hanno i loro lettori, che apprezzano. Purtroppo sono pochi questi lettori, di fronte alla marea immensa che ascolta il TG1, il TG5 e i tanti telegiornali di Berlusconi. Quelli si che parlano delle cose giuste. E puntellano la convinzione che abbiamo a che fare con un premier maschissimo, capace di farsi tante femmine, che le farà pagare anche e noi, ma si diverte bene, mica come gli omosessuali Marrazzo e Vendola, che godono a prenderlo.
    Risultato, il popolo vuol sapere se Padellaro e Travaglio sono gay, e loro invece, contrariamente all’apparenza, non sono così furbi. 


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