mercoledì 7 marzo 2012 - GeriSteve

I Marò e la credibilità italiana: tutta colpa dell’effetto Berluschettino?

Il caso dei due Marò che avrebbero/non avrebbero sparato sul peschereccio indiano rappresenta perfettamente la situazione attuale dell’Italia nel mondo, settima potenza del mondo, ma notoriamente calante, nei confronti dell’India, potenza asiatica notoriamente emergente.

Da parte italiana, la situazione è stata presentata come un abbaglio degli indiani a cui si sarebbe aggiunta la volontà di strumentalizzare il tutto in chiave elettorale antitaliana (Sonia Gandhi è italiana), per cui – forse - la questione non si sarebbe potuta chiarire se non dopo le elezioni del 17 marzo.

I diplomatici italiani, dal console al ministro degli esteri Terzi e al ministro della difesa Di Paola, sono stati concordi con i nostri vertici militari: i due marò hanno sparato solo per avvertimento, in aria e in acqua, su un’altra imbarcazione, in un altro luogo (extraterritoriale) e in un’altra ora. Quei due pescatori sono stati uccisi da un’altra nave, o forse dai pirati stessi, per vendicarsi della Enrica Lexie, la nave italiana che ha reagito al loro assalto. Le registrazioni GPS e l’analisi dei proiettili dimostreranno immediatamente che l’accusa è del tutto infondata. Il caso sarebbe di competenza internazionale, ma data la palese infondatezza delle accuse, che il tribunale di Kochi (Keralam) indaghi pure, basta che tratti con il dovuto rispetto quei due bravi militari italiani che hanno soltanto difeso la nave come dovevano.

Da parte indiana il discorso è chiaro: gli italiani si sono comportati come colonialisti a cui tutto sarebbe permesso. Adesso ci sono due pescatori indiani morti ammazzati in acque territoriali indiane e quindi deve processarli un normale tribunale indiano locale; con tutti i riguardi, con tutta la trasparenza che l’aspetto internazionale richiede, ma senza privilegi: in India la legge è uguale per tutti.

Da parte del resto del mondo c’è poco interesse per la faccenda: sono problemi loro. Gli italiani si sa, combinano pasticci e raccontano sempre bugie, dicono sempre di essere perseguitati dalla giustizia, vogliono le leggi ad personam e anche le interpretazioni e le applicazioni ad personam. Dicono di essere la settima o la sesta potenza del mondo, ma sanno tutti che i loro conti sono falsi, forse l’India li ha già sorpassati, forse è lei la settima potenza, forse sarà seconda soltanto alla Cina, forse non è ancora così, comunque sarà ufficiale fra poco. Nessuno dice ufficialmente queste cose, ma nessuno prende posizione a favore dell’Italia, nessuno dichiara che l’India stia violando le norme internazionali, la Ashton (ministro degli esteri dell’Unione Europea) ha subito dichiarato che la cosa non la riguarda. I giornali ne scrivono poco, riportano la controversia, ma nei titoli sono tutti chiaramente colpevolisti: “Sotto processo i marines italiani che hanno ucciso due pescatori indiani”.

Una cosa è chiarissima: nel mondo lo spread della sfiducia nell’Italia è ben alto. Un paese che ha un debito pubblico altissimo e pure truffaldino, perché non computa i debiti della tante amministrazioni pubbliche, un paese che manda più volte al governo un Berlusconi che si arricchisce mentre l’Italia si impoverisce, un Berlusconi che affronta la crisi internazionale senza fare niente ma spiegando agli italiani che la crisi non esiste ed è una percezione psicologica, un paese in cui non è più reato falsificare i bilanci delle società, creare fondi neri per pagare tangenti a fini di corruzione, dove i ricchi non pagano le tasse perchè tante leggi consentono di eluderle e poi, anche quando li beccano vengono salvati da apposite leggi e non vanno in galera , anzi: se sono politici, non si dimettono e restano in parlamento.

In questo scenario internazionale come si evolve la questione petroliera/peschereccio? Intanto si scopre che il comandante della nave italiana non ha fatto niente di ciò che avrebbe dovuto: non ha avvertito subito la capitaneria di porto dell’attacco subìto, non possiede uno straccio di foto del peschereccio che l’avrebbe assaltato, non ha preservato come dovuto i dati registrati del fatto, dati che ormai sono cancellati. Dopo aver pensato a Berlusconi, adesso tutti pensano a Schettino, il più famoso comandante italiano.

L’effetto Berluschettino lavora forte.

Anche la polizia e la magistratura indiane accumulano errori e ritardi: non esibiscono i dati satellitari con il traffico di tutte le navi e tutte le imbarcazioni, sequestrano le armi italiane con gran ritardo, repertano inadeguatamente i venti proiettili ritrovati, 16 nel peschereccio e 4 nei due cadaveri (tanti quanti quelli sparati), ma la stampa internazionale non nota niente: ancora l’effetto Berluschettino e lo spread di sfiducia.

Il tribunale indiano sentenza che i due lagunari devono essere trasferiti in carcere perché ci sarebbero prove schiaccianti contro di loro e a questo punto in Italia avviene una virata incredibile: parlamentari, mass media e diplomatici si agitano perché i militari italiani vengano sottratti a quel giudice e a quel processo. Cicchitto e altri dichiarano che organizzeranno manifestazioni perché i due marò tornino in Italia. Borghezio e altri hanno manifestato a Bruxelles: “Salviamo i nostri marò”. Ma come: non erano del tutto estranei a quei fatti e c’erano prove schiaccianti che i fatti fossero avvenuti altrove, in un’altra ora e con altra imbarcazionne? Adesso invece quei due soldati devono essere “salvati”, cioè sottratti, in perfetto stile berlusconiano, al processo? Quelle che prima erano prove schiaccianti di innocenza adesso sono diventate soltanto cavilli per spostare altrove il processo?

Se prima la credibilità italiana era bassa, direi che questa ultima virata delle nostre istituzioni e dei nostri politici sta riuscendo a raderla al suolo: chi di noi oggi crede ancora con certezza alla versione ufficiale italiana?



3 réactions


  • (---.---.---.42) 7 marzo 2012 16:01

    Sotto accusa i due Marò. Ma Franco e Ciccio negano tutto.


  • Geri Steve (---.---.---.150) 7 marzo 2012 17:44

    da: http://www.rainews24.rai.it/it/news...

    "Siamo davanti all’ultimo caso, in ordine di tempo, della scarsa considerazione internazionale che gode l’Italia, almeno in certe aree del pianeta. Se non si riesce a far valere il proprio buon diritto, occorre chiedersi le ragioni e provvedere". Non ascolta Celentano, monsignor Domenico Mogavero, e dice la sua sulla vicenda dei due fucilieri italiani detenuti in India.
    ... l’ex sottosegretario alla Difesa del governo Berlusconi, Guido Crosetto, ospite di Maurizio Belpietro su Canale 5: L’atteggiamento delle autorita’ indiane, insiste il deputato del Pdl, "grida vendetta", ma Roma "doveva intervenire immediatamente e pesantemente". In ogni caso, palazzo Chigi si sarebbe potuto comportare come e’ gia’ accaduto con i governi precedenti, "facendo cose che si possono fare, anche se non alla luce del sole". Crosetto ricorda, ad esempio, il caso della giornalista de Il Manifesto Giuliana Sgrena, per la cui liberazione "sono stati pagati milioni di euro".


  • (---.---.---.250) 8 marzo 2012 00:08

    Beh Geri, credo che hai centrato il nocciolo del problema: chi può dar credito ad un paese che da vent’anni venera ed emula i personaggi più viscidi e squallidi di quanto la più morbosa fantasia potrebbe immaginare? Chi può dar credito a chi vanta la propria sottomissione ai poteri forti, economici e "spirituali", e si fa bello delle proprie abilità truffaldine. Dopo quella figura fatta su Ustica, e parecchio prima sul Vajont, o, più recentemente, in una caserma dei carabinieri a Varese, chi può credere alla versione italiana sui fatti e che in India qualcuno sta speculando sulla morte di due lavoratori del mare?

    Con tanti che ancora sognano Berlusconi alla barra (senza la "s", per carità) che fa l’inchino a una biondina che potrebbe essere sua nipote, o uno Schettino che governa il bunga-bunga al vertice, mentre la realtà quotidiana di chi sopravvive del proprio lavoro affonda sotto l’orgia dell’improduttività, la scuola pubblica che appena galleggia, la cultura dispersa nell’affermata inutilità, con le aziende infrante contro gli scogli del credito della speculazione e delle parassitosi, mentre volano le Tangenti ad Alta Velocità ... come può il mondo credere che la tua ipotesi sia quella vera?
    Quando sento parlare un ergastolano innocente, reo confesso sotto tortura ...
    Come posso sperare che due probabili innocenti non siano già stati condannati al rogo prima del processo, se chi dovrebbe difenderli, al di là dell’autorevolezza e delle migliori intenzioni, è impresentabile prima ancora di mostrare la faccia?
    Temo per i due marò, perché temo per l’Italia intera.

Lasciare un commento