martedì 23 aprile - Kosmopolis - Making of

Contro il G7, le istanze pacifiste e quelle ambientaliste unite in corteo

A Napoli alcune centinaia di manifestanti chiedono di fermare lo sterminio della popolazione palestinese e la fine delle economie di guerra

Di Daniele Pallotta

 

Il 19 aprile alcune centinaia di manifestanti hanno manifestato in corteo per esprimere dissenso contro il G7 dei Ministri degli Esteri, che era in svolgimento a Capri.

La manifestazione ha rinnovato l’ appello al cessate il fuoco in Palestina, per porre fine allo sterminio e consentire agli aiuti umanitari di arrivare in soccorso alla popolazione palestinese.

 “Siamo probabilmente vicini all’ ingresso delle forze armate israeliane a Rafah” – spiega un attivista – “crediamo che le potenze che si riuniranno da questo G7 e nei prossimi mesi stiano irresponsabilmente spingendo verso scenari di guerra sempre più globali, sacrificando la popolazione palestinese.” Ripetuti gli appelli anche ai rettori delle Università di uscire da qualsiasi comitato tecnico anche indirettamente legato ad economie di guerra.

Il corteo si è svolto nell’ ambito dello sciopero globale per il clima, unendo le istanze pacifiste a quelle ambientaliste, ed ha visto la partecipazione di molte studentesse e studenti attente ai vari disastri ambientali in corso.

Muniti di gommoni a forma di anguria (simbolo della resistenza palestinese) i manifestanti sono giunti al porto di Napoli, rivendicando la possibilità di poter arrivare davanti al G7. Respinti da un cordone delle forze dell’ ordine, sono rimasti in assemblea al porto. E’ stata annunciata per il 24 aprile alle ore 10, presso lo Scalone della Minerva della Federico II, una nuova manifestazione per richiedere lo stop agli accordi tra Italia ed Israele.

 




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