venerdì 31 agosto 2012 - Giorgio Mennella

Clint Eastwood attacca il "fantasma" di Obama. La risposta ironica su Twitter

Prima del discorso del candidato repubblicano alla presidenza degli Usa Mitt Romney e di quello del senatore della Florida Marco Rubio è stato l'attore e regista Clint Eastwood il mattatore della serata finale della Convention repubblicana. Eastwood, che nonostante voci girate nei mesi scorsi che lo volevano almeno simpatizzante del Presidente Obama (a causa di una pubblicità durante il SuperBowl), aveva dichiarato il suo voto per i Repubblicani, come già fece nelle scorse elezioni e ieri ha ribadito nel suo discorso questa scelta, rivolgendosi a una sedia vuota sulla quale c'era il fantasma di Obama.

Una scelta molto cinematografica e un monologo con domande e risposte che hanno entusiasmato la platea repubblicana. Eastwood, giacca e cravatta e la sua tipica voce roca, ha fatto da mattatore attaccando Obama su più fronti. La disoccupazione, soprattutto: "Quando è stato eletto 4 anni fa tutti piangevano di gioia, anch'io mi sono emozionato. Non ho più pianto cos ì da quando ho scoperto che oggi in America ci sono 23 milioni di poveri. Una tragedia vera, e l'amministrazione non ha fatto abbastanza per porvi rimedio. Per questo penso che che sia arrivato il tempo per un uomo d'affari, uno stellare businessman". 

Il regista si rivolge spesso al presidente, indicandolo, accusandolo, e anche schernendolo: "Penso che sia arrivato il tempo che ti fai da parte, per far posto a Romney e Ryan" dice e continua: "Guarda che non mi sto zitto. E' il mio turno... Sei completamente pazzo... Di tutte le promesse che hai fatto, cosa ne è rimasto?".

Uno show in piena regola quello di Eastwood che fa da traino a Romney e incassa applausi a iosa, oltre a vedere le sue frasi rilanciate senza sosta su twitter. Proprio sul sito di microblogging l'idea della sedia vuota ha fatto furore e con l'hashtag #eastwooding si è riempito di foto di sedie vuote da tutti gli States. 

Al gioco non è voluto mancare proprio il Presidente Obama che sempre su twitter ha risposto in maniera ironica facendosi fotografare di spalle sulla sedia presidenziale. Il tweet d'accompagnamento recita: "Questa sedia è occupata".

Da qui a novembre la campagna è ancora lunga e non mancherà il terreno di scontro




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