lunedì 15 gennaio - Doriana Goracci

Ciao Pina

Quando hai una persona amica e la perdi, perché la sua testa è volata via prima del corpo, me ne faccio una ragione, e ho scelto per questo il tema "salute". L'amicizia per me, a 73 anni, è fare dire pensare vedere,insieme, quanto di bello c'è intorno a noi, e anche non sempre.

Eravamo amiche e oggi ti ho salutata a modo mio. Chissà se hai visto quelle poche persone, forse dieci con gli incaricati dell'agenzia Chiarelli di Capranica, venute al tuo funerale. Ho scoperto che erano almeno 3 anni che non ti vedevo, peraltro ti avevano messo nella residenza per anziani di Capranica, eri divenuta ingestibile. Eppure eri fortissima, malgrado il tuo esile corpo, che ti faceva sembrare una ragazza,per il modo di vestirti di ridere di chiacchierare di rialzarti, anche quando cadevi, eppure cadendo per terra e non volevi aiuto, e guidavi e ti sono venuta appresso rischiando: seppi poi che ti avevano tolta la patente, e tu adoravi guidare. Un giorno caldo d'estate, improvvisamente hai deciso che non dovevamo vederci, ti ho ridato le chiavi di casa tua che ogni tanto non le trovavi. Qualche volta con nuove amiche, che non ne ho vista una al funerale, mi hai derisa ma sapevo bene che già chissà dove eri finita con la testa.

Non ero più amica di Pina da almeno 3 anni, non era già più lei e finì la sua complicata vita nella residenza per anziani di Capranica, lasciata per sempre l' 11 gennaio 2024 .

Era venuta a vivere a Capranica credo nel 2014 e la conobbi a luglio del 2015 quando prese con sé il cane Lorenzo che era rimasto seduto su una poltrona, davanti a chi l' aveva salvato anni prima, Antonio Ledesma.

Grazie a un'amica di Capranica, Carla Galloppa, che è nella Croce Rossa da anni, ho saputo che Pina non c'era più e sono andata al suo funerale ieri, venerdì 12 gennaio. C'era l'annuncio sul muro della Chiesa di San Giovanni, al centro storico, messo dagli "amici di Capranica": le donne si sottovalutano sempre...io penso di averne visto uno. L'annuncio però era per Giuseppina Pennone, 80 anni, e nessuno la conosceva così: lei era Pina e pareva una donna molto più giovane. Ma nella Chiesa di Madonna del Piano, ho ritrovato quel nuovo- e non più tanto- parroco di Capranica originario dell' Angola: AGOSTINHO Don Manuel Gonçalo , persona di un'umanità straordinaria, che avevo avuto modo di conoscere a un altro funerale di un'amica. Io non pratico la chiesa, nessuna chiesa e fede.

Sono rimasta allibita scoprendo che quando morì il primo custode del cane Lorenzo, salvato dagli aguzzini delle corse clandestine senza corde vocali e con segni sul corpo...lui il parroco attuale Don Manuel, aveva passato la notte vicino ad Antonio Ledesma e non ci eravamo incontrati per un soffio. All'epoca il parroco, don Paglia, mi incaricò di provvedere con l'agenzia funebre che avrebbe pagato lui e così scoprii che sempre lui aveva provveduto con l'affitto della casa da anni e il resto. Antonio Ledesma,l'argentino...sempre elegante e ordinato malgrado non avesse nessuna pensione, negli ultimi tempi era un altro, ammalato confuso disordinato, vicino però sempre il suo cane.Mi occupai anche di accasare Lorenzo, e fu così che conobbi Pina, divennero inseparabili.

Scherzando le dicevo che chi ha cani, acchiappa e chi custodisce i gatti randagi come me è presa a male parole ma in fondo era vero: lei conobbe tutte e tutti, chiacchierava rideva sapeva ogni particolare delle persone del centro storico...Andavamo al lago di Vico, per boschi a prendere le castagne dei fiori le more le bacche per fare la tisana le erbe profumate. Teneva la sua deliziosa casa al centro storico a Piazza Sette Luglio, come uno specchio. E prese ad amare tanto tanto andare per mercati bancarelle mostre conferenze... e così si metteva anche i suoi completini, non più comprati nei negozi di Roma dove non aveva lasciato niente, neanche amici o parenti. Sembrava che il suo passato fosse rimasto in una bolla di solitudine drammatica fin da quando era bambina,un passato che mi raccontò più volte a modo suo, mi fece vedere anche le uniche otto foto,alcune tagliate, ma che importava...,ora aveva Lorenzo e tutto quel conoscere la vita di paese e di provincia, che non aveva mai fatto: aveva lavorato tutta la vita con incarichi nel mondo dell'estetica che l'avevano fatta viaggiare.

Mi resi conto che negli ultimi tempi era diventata spesso anche violenta verbalmente... malgrado a quei tempi sembrava trovare conforto nelle riunioni del gruppo buddista fatte spesso a casa mia, a Capranica, eravamo distanti forse 300 metri. Finirono anche quelle, il gruppo, parecchio del vivere insieme, in amicizia questa disciplina di pace.Seppi poi (ma lo vedevo) che Lorenzo stava tanto male e mi faceva una pena infinita quando ci incrociavamo e lui mi scondinzolava mestamente per stare con me, avere una carezza e lei lo tirava via. So che per fortuna, non avendo lei da spendere soldi per cremarlo, trovò la signora Giuseppina (era ieri in chiesa) che seppellì il dolce cane Lorenzo nel terreno della sua casa in campagna.

So che grazie alla vendita della sua amata casa,credo curata dalla signora Luisa che l'ha assistita per la parte legale (e c'era pure lei ieri in chiesa) dove non è più potuta tornare date le sue condizioni, ha potuto continuare a farsi fare l'ultimo anno, da una parrucchiera i capelli, se li tingeva di rosso, le mani, comprare delle medicine...La retta di una residenza per anziani spesso non può essere pagata dalla sola pensione e Pina aveva ancora da pagare delle rate di mutuo.

Non devo aggiungere molto, ma desideravo tanto lasciare la testimonianza di un rapporto nato seguito concluso ritrovato, grazie a un cane, che ha dato gioia ed amicizia a due persone amiche che ho conosciuto, molto sole e non so se per scelta o altro ,perchè in effetti di loro sapevo tanto e non sapevo niente.

Le foto che le ho fatto-purtroppo tante non le trovo più- le metto a disposizione di chiunque. Spero solo nella vostra delicatezza.

Doriana Goracci

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