martedì 27 febbraio - Foti Rodrigo

Catania – L’estenuante attesa di Castorina e del comitato “Ridateci casa nostra!”

I tempi biblici della giustizia italiana stanno mettendo a dura prova i nervi di Giuliano Castorina, presidente del comitato “Ridateci casa nostra!”, il quale attende ancora lo sgombero dell’immobile di via D’Amico 117, in cui è situato il b&b “Sweet suite dreams”. 

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Per mantenere alta l’attenzione, egli ha pensato bene di esporre un nuovo striscione all’esterno dell’edificio, spronato anche dai vicini, i quali lamentano problemi relativi a perdite d’acqua provenienti dalle adiacenze. Gli stessi invocano il suo ritorno conservando la corrispondenza e manifestando infinita solidarietà ad una persona iniquamente defraudata di un bene pregevole, retaggio dai propri genitori. La vicenda diventa paradossale, poiché gli occupanti continuano imperterriti nella loro attività, noncuranti del provvedimento di sfratto emesso dal giudice lo scorso mese di novembre. “Aspettiamo ancora le date degli accessi dell’ufficiale giudiziario, di cui ancora non abbiamo certezza su quanti mesi ancora passeranno per liberare questa casa. – è il commento di Castorina – Ieri, parlando col mio custode di un appartamento ad Acireale, che abbiamo condiviso con dei miei amici, nel quale vivevo durante gli ultimi tempi dopo i lutti dei miei, ricordavo i sacrifici sopportati, allorquando assistevo mia madre e subivo le angherie degli occupanti, i quali perpetravano mille dispetti sfogando la loro rabbia sugli arredi e suppellettili, nonostante io pagassi tutte le utenze. Oggi non vogliono restituire nemmeno la macchinetta per fare il caffè, per la quale oggi mi denunciano di furto, dopo aver pagato per conto altrui tranne le ultime due rette e avere subìto danni alla mia vettura”. L’ultimo decreto sicurezza, tra le altre cose, contiene pure un giro di vite sulle occupazioni abusive: nel testo è previsto un reato specifico per tale tipo di comportamento. La nuova fattispecie si chiama “Occupazione arbitraria di immobili destinati a domicilio altrui” e prevede la reclusione dell’occupante abusivo da due a sette anni. Il nuovo reato però contiene anche una norma per velocizzare la liberazione degli immobili: se, infatti, l’occupante abusivo collabora all’accertamento dei fatti e lascia volontariamente lo stabile occupato, non verrà perseguito penalmente; ma solo civilmente per i danni arrecati. La stretta contro le occupazioni abusive, però, non si ferma all’aggravio della pena detentiva. La norma stabilisce anche che, nel caso in cui l’abitazione occupata sia l’unica a disposizione del proprietario, le forze dell’ordine, che hanno ricevuto la denuncia, avranno la possibilità di sgomberare direttamente l’immobile illegalmente occupato. Toccherà poi sempre a un giudice confermare o meno lo sgombero forzato. Si tratta di un cambio di rotta deciso, che nelle intenzioni del Governo dovrebbe servire non solo a bloccare le occupazioni abusive; ma anche l’odioso racket retrostante. Siffatte nuove regole e la sentenza della Corte di Cassazione potrebbero contrassegnare un cambiamento di direzione per tutti quei proprietari, che si sentono danneggiati dai delinquenti e beffati dalla giustizia.

Foti Rodrigo




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