venerdì 9 giugno 2017 - Giovanni Graziano Manca

Capitale Italiana della Cultura 2020: per Nuoro un’occasione da cogliere

Nei giorni scorsi il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha indetto la procedura di selezione per il conferimento del titolo di Capitale Italiana della Cultura per il 2020.

 I punti cardine della iniziativa sono: sostenere, incoraggiare e valorizzare l’autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, perché sia recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la creatività, l’innovazione, la crescita e infine lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo. 

Gli obiettivi specifici elencati nel bando:

  • il miglioramento dell’offerta culturale, crescita della inclusione sociale e superamento del cultural divide;
  • il rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociale, nonché dello sviluppo della partecipazione pubblica;
  • l’incremento dell’attrattività turistica;
  • l’utilizzo delle nuove tecnologie;
  • la promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità nei settori culturali e creativi;
  • il conseguimento di risultati sostenibili nell’ambito dell’innovazione culturale.

I criteri di selezione su cui la Giuria di esperti dovrà basarsi tengono in particolare considerazione:

a) la coerenza del progetto rispetto alle finalità di legge e alle altre iniziative di valorizzazione del territorio e grado di coordinamento e sinergia degli interventi proposti; b) l’efficacia del progetto come azione culturale diretta al rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociale; c) la previsione di forme di co-finanziamento pubblico e privato, condivisione progettuale con altri enti territoriali e con soggetti pubblici e privati portatori di interesse presenti sul territorio; d) l’efficacia della struttura incaricata per lo sviluppo e l’attuazione del Dossier di candidatura e del monitoraggio dei risultati; e) l’innovatività e capacità delle soluzioni proposte di fare uso di nuove tecnologie; f) la capacità del progetto di incrementare il settore turistico; g) la realizzazione di opere e infrastrutture di pubblica utilità destinate a permanere sul territorio a servizio della collettività; h) la coerenza del cronoprogramma.

L’opportunità offerta dal bando, indubitabilmente, in considerazione delle ricadute positive che essa potrà avere sull’intero territorio, deve essere dalla nostra città colta e sperimentata. Certo le difficoltà vanno messe nel conto: a leggere i documenti ministeriali ci si rende conto di quanto esse siano numerose; riporre un’attenzione particolare nella progettazione e nella preparazione dei documenti previsti (va presentato al Ministero un “Dossier di candidatura” entro la prima quindicina di Settembre) e formalizzare una proposta programmatica “convincente” e fondata sull’adesione ai criteri di selezione indicati, potrebbe non essere sufficiente (sono quarantacinque, tra esse anche Oristano, le città in lizza per il titolo).

Non basta neppure il semplice entusiasmo e la mera consapevolezza dei nuoresi circa le potenzialità “culturali” offerte dal territorio. Serve invece il massimo dell’impegno possibile da parte di tutti: dalle istituzioni operanti nel territorio alle associazioni, dagli operatori culturali alle organizzazioni economiche private. Anche gli artisti e gli intellettuali potranno dare utili contributi. Giovanni Todde chiudeva così la sua “Storia di Nuoro e delle Barbagie”: “Nuoro sente fermamente la propria vocazione di guida delle barbagie verso una rinascita che non sia un mero gioco di parole ma una effettiva e concreta risultante dell’opera fattiva di tutti. Le difficoltà sono certamente numerose e non facili da superare, ma oggi vi è più di una speranza di ottenere un migliore assetto sociale.” Parole scritte molti anni fa ma che suonano ancora attuali, per una città e un territorio che da sempre meritano di sconfiggere o almeno di ridimensionare il disagio sociale e la precarietà economica. 

Foto: ElfQrin/Wikipedia




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