lunedì 15 febbraio 2016 - angelo umana

Caìgo, di Michele Carpinetti

 

E’ lodevole che Michele Carpinetti, autore del libro “Caìgo” da cui ha tratto un film, sindaco di Mira fino al 2012, abbia mostrato il film gratuitamente a Mirano l’11/2/2016 e la sera prima al Rossini di Venezia in un evento impreziosito dalla presenza della segretaria Cgil, Camusso. E’ un peccato però che la proiezione iniziasse alle 21 e che il film fosse discretamente lungo: avrebbe potuto essere l’occasione per un dibattito dopo il film che di argomenti per la discussione ne dà qualcuno.

Il protagonista è Eraldo, interpretato da Ivano Perini, che nel film impersona uno “squerarol” o “maestro d’ascia” (fabbricatore di gondole). Nei titoli di coda vengono mostrate le foto in b/n del suo passato da dirigente sindacale, in una è accanto al grande Luciano Lama, colui che definì il salario “una variabile indipendente”. Lo squerarol un giorno non si presenta nello squero ed è convinto di essere negli anni 50, con un viaggio da intraprendere fino a Roma per portare un messaggio a Togliatti. Interessanti i suoi incontri nel viaggio in Trabant (!) nell’Italia di oggi, totalmente cambiata, con portuali cinesi e con centri commerciali aperti quasi a orario pieno.

L’idea ha qualcosa di geniale, come in “Good bye Lenin”, dove a un’anziana tedesca dell’est nel 1989 è fatto credere che il muro di Berlino non sia caduto e che tutto è come prima. Il film è leggerino, del resto non si può pretendere moltissimo da un neofita, che comunque è da ammirare per la sua passione e per la sua versatilità. Si sorride per le situazioni paradossali che il vecchio comunista incontra nel suo viaggio, ma i suoi sermoncini necessitano di molta riflessione per poterli comprendere: memorabile e fumoso quello finale nel film dove un ragazzo lo ascolta a lungo ma si può giurare che non ci abbia capito nulla, come chi scrive.

Le interviste al regista, sindacalista a sua volta che tornò al lavoro in Cgil (Filcams?) dopo l’aspettativa come sindaco pd (pare che il rapporto col sindacato fosse compatibile col ruolo di sindaco ma non con quello di consigliere d’opposizione, ahimé non remunerato), riportano che il film vuole essere “un omaggio al lavoro, a Venezia, alle crisi della sinistra e alle contraddizioni della politica, quelle di ieri e quelle di oggi … analisi spietata di alcuni errori della sinistra”. Insomma, un po’ come dire ci siamo sbagliati con certe battaglie del passato. Lui però, 49enne, un lavoro ce l’ha, è qualificato e il sindacato lo ha riaccolto alle sue dipendenze; Ivano Perini, 84enne in gambissima, è in pensione forse con gli anni contributivi “scontati” di una volta e l’eredità ora è il precariato nel mondo del lavoro, o i giovani che una pensione l’avranno tardissimo sempre se un lavoro in Italia lo troveranno: causa di ciò può essere da ricercare anche nelle ferree garanzie e provvidenze che i lavoratori si erano guadagnati con le loro lotte. Ivano s’interrogava dopo la proiezione: “noi giovani all’epoca avevamo una grande squadra alle spalle”, il Pci con tutte le sue grandi personalità, oggi invece i giovani chi hanno alle spalle? Appunto, forse hanno solo i loro padri che li mantengono con la pensione e non si è lontani dal vero a pensare che anche le passate garanzie siano causa del grosso debito pubblico e previdenziale creato ai nostri figli.

Ma per un dibattito non c’era il tempo, non era previsto, era piuttosto una festa e un profluvio di complimenti alla troupe locale da parte di tanti spettatori che abitano gli stessi luoghi, un’atmosfera familiare e applausi meritati. Chissà, se un dibattito ci fosse stato, si sarebbe potuto chiedere a Carpinetti a cosa si dovesse il buco di bilancio che Mira si portava dopo decenni di amministrazione pci-pds-pd (meritoriamente in parte ridotto dalla sua amministrazione) e come mai un suo portavoce, che l’ha aiutato ora nella realizzazione del film, percepisse dal Comune di Mira, quarantamila abitanti, 46000€ l’anno (così disse il suo successore Alvise Maniero in un comizio nella Piazza Mercato di Marghera prima delle politiche del 2013, pare che egli per lo stesso ruolo abbia preso un 18enne).

Chissà, forse anche questi erano “errori della sinistra”?

 



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