mercoledì 11 aprile 2012 - francesco formisano

CISPA, il nuovo nemico di Internet

Dopo Sopa, Pipa e Acta un'altra normativa potrebbe limitare le libertà digitali. Ancora una volta la minaccia proviene dal Congresso Usa. La libertà d'informazione è di nuovo a rischio.

Neanche termina una battaglia che già ne inizia una nuova. La lotta per una Rete libera, senza vincoli e con il massimo della trasparenza, sembra non avere affatto fine. Quando per fini commerciali, quando per limitare anche solo una delle libertà digitali, c’è chi non si stanca mai di pensare ogni giorno un tentativo nuovo per imporre un bavaglio ad Internet.

Nel mese di gennaio fu prorompente la protesta contro SOPA e PIPA, seguiti subito dopo dalla grande mobilitazione contro ACTA. Anche in Italia, tra Agcom, Fava e annessi, i tentativi di regolamentare le potenzialità di Internet sono stati molteplici; fino adesso però, nessuno ha avuto successo. E questo lo si deve alla grande capacità degli utenti di fare rete, di mobilitarsi, alla notevole velocità quale corrono le comunicazioni al giorno d’oggi; in definitiva, grazie alla libertà d’informazione sul web, che sensibilizza sempre più persone e riesce a mettere in guardia dai potenziali pericoli.

L’ultimo tentativo di bavaglio, si chiama CISPA, acronimo di Cyber Intelligence Sharing and Protection Act, un disegno di legge in discussione al Congresso Americano (manco a dirlo). Tale normativa, come riportato su Agorà digitale, permetterebbe agli

“ISP di incanalare comunicazioni private e le relative informazioni al governo senza protezioni della privacy e controlli adeguati. Il disegno di legge non specifica quali ISP agenzie potrebbero rivelare i dati dei clienti, ma la struttura e gli incentivi nel disegno di legge sollevare una possibilità molto reale che la National Security Agency o il DOD Cybercommand sarebbe la principale beneficiaria.”

Per riempire la spazzatura di una nuova normativa inutile, è possibile esprimere la propria contrarietà firmando la petizione su Avaaz e far circolare quanto più possibile questa notizia, in modo da sancire - ancora una volta - la prevalenza della libertà d’informazione contro i giochi di potere.




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