lunedì 25 agosto 2014 - Francesca Barca

Big Data e medicina personalizzata: se il tuo Iphone è anche il tuo medico

Cory Slagle lavora per una compagnia petrolifera americana, la BP Plc. La sua azienda gli ha offerto di risparmiare 1200 dollari all’anno sull’assicurazione sanitaria semplicemente perdendo peso e tenendo uno stile di vita più sano. 

 La sola cosa da fare era essere monitorato attraverso Fitbit, un bracciale che raccoglie i dati della sua attività fisica: un anno dopo Slagle ha perso quasi 32 kg e camminato un milione di passi. 

L’assicurazione sanitaria è compresa in molti contratti di lavoro, ad integrazione del sistema pubblico. Per risparmiare sulle spese mediche le aziende sono quindi interessate a trovare strategie spendere meno, eventualmente anche facendo accordi anche con la aziende assicurative. In più, con l’Affordable Care Act, le aziende potranno in effetti risparmiare il 70% dei premi annuali delle polizze, premiando i comportamenti salutistici. 

L’azienda del signor Slagle ha in effetti acquistato circa 25mila braccialetti Fitbit per i suoi dipendenti per stimolarli a lottare contro l’obesità. 

Sono sempre di più le assicurazioni che pensano a questi “gadget” per monitorare e aiutare i propri clienti: UnitedHealth Group Inc., Humana Inc., Cigna Corp. Si tratta, nei fatti, di un business in aumento: secondo i dati Bloomberg (su stime Park Associates) quest’anno saranno “venduti 22 milioni di 'fitness-tracking devices', 66 milioni entro il 2018”.

Riusciranno le compagnie a farli veramente usare ai loro dipendenti? Se la scelta è tra spendere più soldi o avere uno stipendio più basso, forse sì. 

La medicina personalizzata

Quello della medicina personalizzata è un business che esploderà nei prossimi anni. Di cosa si tratta? In soldoni di prevenzione: avere cioè un quadro talmente preciso del paziente dal punto di vista biometrico, metabolico e genetico in modo da poter evitare le malattie alle quali il suo Dna lo ha condannato. 

La cosa sicuramente ha degli evidenti vantaggi: un’allerta in caso di un problema (per esempio un imminente attacco cardiaco), la capacità di avere lo storico del paziente, un serie di dati estremamente precisi e molto numerosi che permettono diagnosi estremamente accurate. L’altra faccia della medaglia? Ovviamente questi dati servono alla nostra salute, ma anche alle assicurazioni: ogni contratto potrà essere estremamente personalizzato e ogni comportamento “scorretto” visualizzato.

Esempio? Il dottore vi impone di camminare almeno un’ora al giorno e non mangiare fritti per evitare un infarto. La cosa più semplice da pensare sono sconti per chi ha comportamenti corretti, ma si può arrivare a pensare anche a costi altissimi per chi ha un Dna che lo condanna a malattie incurabili. 

Si tratta sì di scenari orwelliani. Anche perché, direte voi – e dico pure io – “io mica me la vado a fare questa assicurazione”. Solo che gli sviluppi possono essere infiniti e le implicazioni in termini di privacy e i diritti enormi. 

Google, Apple e Ibm sono il nostro miglior medico

La capacità di gestire enormi quantità di dati, insieme a quella di sviluppare tecnologie e device in grado di analizzarli sta dando ai giganti del web un reale potere nel campo medico. 

Ibm ha già creato Watson, un potentissimo strumento che, tra le altre cose, valuta anche i dati di un paziente per poi incrociarli con quelli di milioni di altri, in modo da ottenere una dagnosi estremamente precisa della malattia. L'azienda prevede da qui a cinque anni, di aver già il sistema funzionante, per poter produrre diagnosi in qualche minuto. 

Google ha investito su due aziende: Calico (da lui fondata) e 23andMe, entrambe si occupano di analizzare il patrimonio genetico e di creare algoritmi per studiare come prevenire le malattie. L’idea di Google è proprio quella di raccogliere e incrociare il Dna del maggior numero di individui in modo da poter prevenire e studiare l’incidenza delle malattie (esiste già Google Genomics, per raccogliere, appunto, i dati del Dna).

(NB: Alla testa di Calico c’è Arthur Levinson, ex Ceo di un gigante delle biotecnologie, Genentech, che siede anche nel consiglio di amministrazione di Apple). 

Google, inoltre, ha lanciato il Baseline Study, un progetto che punta sulla salute umana: archiviare un quadro il più preciso possibile di dati fisici (sangue, urina, saliva, ecc..), genetici e comportamentali (Ne parla anche Panorama). 

ricordiamo che Apple farà presto IWatch, che dovrebbe almeno essere in grado di fare un bilancio dei valori del sangue e integrare alcuni dati biometrici. E, tra l’altro, Apple sta assumendo esperti di biomedicina. 

Riporta Bloomberg che Apple, negli Stati Uniti, ha contattato due grosse compagnie private di assicurazione, UnitedHealth e Humana per di capire se i loro contratti possono integrare, in qualche modo, Health, l’applicazione sulla salute di iOS8 che - ci dice il sito di Apple Italia - controlla

Frequenza cardiaca, calorie bruciate, glicemia, colesterolo. Le tue app per la salute e il fitness sono bravissime a raccogliere dati. E la nuova app Salute li riunisce tutti in un posto solo: con un tap hai subito il quadro aggiornato della situazione. Puoi anche creare una scheda con informazioni mediche importanti, come il gruppo sanguigno o le allergie: in caso di emergenza saranno visibili sulla schermata di blocco.

 

 

Foto: Neck/Flickr




Lasciare un commento