mercoledì 26 ottobre 2016 - Kocis

Barricate antimigranti di Goro e Gorino | L’egoismo razziale non passerà!

La storia è sempre in agguato, corre il rischio di ritornare sempre, pur “sotto mentite spoglie”.

A vedere le scene ( trasmesse dalle tv) della manifestazione che si è svolta da partire da ieri 24 ottobre nell’area territoriale di Goro, piccolo comune di 3800 abitanti in provincia di Ferrara – distante 53 Km dal capoluogo - e a Gorino – frazione del comune medesimo – si rimane attoniti.

Una “ciurma” scarmigliata e vociante, di uomini e donne fattosi accompagnare anche dai propri giovani figli, si è opposta con veemenza all’ingresso nel paese di, udite, udite, dodici donne e otto bambini. Queste, rappresentanti dell’umanità più dolente, reiette profughe, stante le sistemazioni previste dalla struttura nazionale proposta alla grande emergenza in atto, dovevano trovare accoglienza nell’ostello del paese.

Da parte di questi Soggetti, con farneticazioni e strepiti, sono stati respinti! Come se queste donne e i loro bambini, provenienti da aree di guerra, di disperazione e morte, fossero portatrici della medioevale peste.

Una incredibile vergona civile e democratica che frantuma i valori fondamentali di solidarietà, accoglienza e fratellanza, sanciti dalla nostra Costituzione, conquistata con il martirio di decine di migliaia di patrioti che hanno lottato contro l’obbrobrio razzista nazifascista.

Questo avviene mentre in Sicilia sbarcano, quasi quotidianamente decine e decine di migliaia di disperati (156.000 dal inizio dell’anno), mentre molti altri di questi (molte migliaia) sono morti annegati nel Mare Mediterraneo. Tra l’altro, quasi 20.000 sono arrivati solo a Pozzallo, piccolo pase di 20.000 abitanti del ragusano.

Scene orrende già viste, nel corso degli anni infami iniziati in Germania nel 1933 con l’ascesa del nazismo e dal 1938 in Italia con l’emanazione delle leggi razziali. Poi, negli anni successivi seguirono le persecuzioni contro gli ebrei e gli altri che non appartenevano o si apponevano alla “razza eletta”. Lo stesso avvenne in altri Stati, oggi in prima fila contro l’accoglienza dei profughi, che si schierarono attivamente con le azioni razziali del nazifascismo.

E’ facile supporre che dal “dietro” di questa vicenda ci siano dei vili mestatori, appartenenti a questo o quel logo destrorso, cultori dell’odio umano.

Non si può lasciare la giusta protesta, in difesa dell’onore democratico del Paese, solo ai “vituperati” Centri sociali e ai tanti (cittadini democratici) che da decenni e in ordine più o meno sparso sono sempre presenti, dal nord al sud, a salvaguardia dei valori costituzionali.

Di fronte e questo misfatto che dicono e fanno le organizzazioni sindacali ( a partire dalla Cgil), i partiti della frantumata sinistra?

E Il PD, che governa nella vicina Ferrara e in Regione, che dice, che fa? Intende organizzare una grande iniziativa di protesta?

Le strutture della Chiesa cattolica intendono organizzare una processione “riparatoria”?

Presto, prima che monti in maniera irrimediabile la “canea” razzista.



1 réactions


  • Persio Flacco (---.---.---.195) 27 ottobre 2016 12:47

    Indubbiamente i fatti di Goro e Gorino sono stati un brutto spettacolo, e l’esiguo numero di migranti assegnati ai due paesi, se rapportato alla esagerata e irrazionale violenza del rifiuto, rivela che nella pancia di quei bravi cittadini covava un rancore inespresso al quale quel pugno di stranieri ha fatto da detonatore. Sono dinamiche che vanno comprese, che non basta condannare, se si vuole essere una sinistra diversa da quella confusa che non trova di meglio dell’accodarsi ai sermoni di Papa Francesco.

    Soprattutto quell’episodio va inserito nel contesto più ampio del crescente e sempre più diffuso malessere dei cittadini europei di fronte ad un fenomeno che sta acquistando dimensioni epocali: quello delle ondate migratorie verso l’Europa.
    Un fenomeno che sta alimentando l’avversione verso l’Unione Europea facendo crescere un po’ in tutto il Vecchio Continente movimenti il cui programma politico è spesso smaccatamente razzista, sciovinista, di destra. Che è stata una delle cause dell’uscita dell’UK dalla UE, che sta facendo scricchiolare la stessa struttura comunitaria.
    Allora, forse, è il caso di analizzare le cause del fenomeno, che minaccia di riportare indietro di un secolo l’Europa e di vanificare decenni di esperienza comunitaria.
    Ebbene le cause sono semplici da identificare: il caos sparso a piene mani in medio oriente e in Africa dalle imprese statunitensi ed europee. Milioni di persone si sono messe in movimento fuggendo da guerre e carestie, a determinare le quali c’è anche la responsabilità dell’establishment europeo a rimorchio di quello americano.
    Questo è del tutto evidente, e non serve nemmeno elencare le azioni poste in essere dai decisori occidentali per prenderne atto.
    Dunque esiste una sola conclusione possibile: i governi europei sono la causa degli attuali mali d’Europa. E sarebbe bene non lasciarsi fuorviare da uno dei mille episodi di intolleranza che è possibile enumerare riguardando le cronache di questi ultimi anni, dedicandosi invece a rispondere alla domanda principale: cosa sta succedendo ai rapporti tra leadership e cittadinanza in Europa?

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