martedì 17 gennaio 2012 - Enrico Emilitri

Arte, Erotismo e Risorgimento nel Trentino ottocentesco

"La Venere di Hayez", dello storico dell'arte trentino Roberto Pancheri, ruota intorno ad uno dei più celebri quadri di Francesco Hayez ("Venere che scherza con due colombe"), da molti tutt'ora ritenuto poco più che un abile fotomontaggio, dato che si rifiutano di credere che l'artista veneziano (ma milanese d'adozione) avesse ritratte le esatte fattezze della ballerina francese Charlotte Chabért, a detta dei più figlia del col. Hyacinte Chabért (cui Honoré de Balzac dedicò un celebre romanzo dal quale è stato recentemente tratto un film interpretato da Géràrd Depardieu nei panni del protagonista), ma della quale s'ignora l'effettiva esistenza.

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Francesco Hayez, Venere che scherza con due colombe.
Il quadro, attualmente proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, è conservato in deposito a Palazzo delle Albere, sede trentina del MART.

La storia inizia nella Trento di primo '800, all'indomani della Restaurazione, e vede protagonisti il conte Girolamo Malfatti, amante di Charlotte e committente dell'opera; il conte Gasparo Bortolazzi; il podestà Benedetto Giovannelli; il cav. Giovanni de Maffei, figlio dell'illuminista e storico Jacopo Antonio, nonché signore di Revò (Alta Val di Non) ed ex-ufficiale della Guardia Reale Italiana di Napoleone nonché reduce dalla Campagna di Russia (1812-13); e, appunto, Charlotte e Hayez.

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Trento, Palazzo Thun (municipio)

Iniziata con l'esposizione dell'opera "La Guardia Urbana di Trento presenta le armi" di Domenico Zeni (oggi conservato a Palazzo Geremia, di fronte a Palazzo Thun, attuale Municipio di Trento), l'intera vicenda si snoda intorno alla realizzazione del quadro, ma anche agli eventi che travolgeranno il Trentino e gli stessi protagonisti: durante le sedute Charlotte inizierà una breve ma intensa relazione con Hayez (peraltro già sposato e padre, ma autentico tombeur de femmes) e fuggirà da Venezia, dove Malfatti l'aveva sostanzialmente confinata, per uscire definitivamente di scena; lo stesso Malfatti morirà in miseria e quasi dimenticato ospite di un amico; Maffei vivrà un'esistenza tormentata, segnata dal difficile rapporto con la moglie, in gioventù amata dal fratello, funzionario imperiale a Vienna, e col cugino Andrea, marito della nota contessa Clara, poeta e patriota (nonché futuro senatore del Regno d'Italia), che tenterà di rientrare in politica partecipando alla Dieta Imperiale di Innsbruck nel 1848 ma che, amareggiato dal fallimento di quest'esperienza, si ritirerà definitivamente a vita privata nella residenza avita di Revò.

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Domenico Zeni, La Guardia Urbana di Trento presenta gli onori

Quanto al quadro, esso ebbe un'esistenza tormentata: esposto alla Pinacoteca di Brera a Milano, apprezzato ma anche aspramente criticato perché considerato scabroso e osceno, ma ancor di più, come si diceva all'inizio, poco più di un fotomontaggio (molti pensavano - e pensano tutt'ora - che, in realtà, il filo rosso servisse a saldare le parti intime di due modelle diverse), esso fu venduto da Malfatti per appianare i debiti pregressi, per pervenire infine alla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, che lo ha depositato in permanenza a Palazzo delle Albere, sede di Trento del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto (MART), ma siamo certi che nonostante si dubiti dell'esistenza della misteriosa Charlotte essa ha più nulla che poco a che invidare alle modelle e donne di spettacolo attuali, e - anzi - la sua maliziosa apparente ingenuità e semplicità finisce con l'attirare ancor oggil'attenzione non soltanto degli uomini, ma - penso - persino delle donne.




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