sabato 25 marzo 2017 - Emilia Urso Anfuso

Alimentare paura e insicurezza: le grandi manovre a Roma

 

25 Marzo, Roma letteralmente blindata. L’occasione per le grandi manovre, e per una sorta di prova generale sui sistemi di sicurezza, la giornata del 60° anniversario dalla ratifica dei Trattati di Roma.

Certo è che, nel clima in cui viviamo noi occidentali, non è che avessimo tutta questa voglia di provare l’ebbrezza di vivere ore di massima allerta, con le forze dell’Ordine in assetto di guerra e con il pensiero che sì, forse qualcosa potrebbe accadere.

A parte l’alta concentrazione di dirigenti politici che stanno per arrivare da tutta Europa, un folto gruppo di manifestanti si sta dirigendo verso la Capitale. Si parla di circa 7.000 persone in viaggio, e circa 25.000 in tutto a riempire le piazze.

Il Ministro degli Interni Minniti, ha dichiarato che viene garantita la “libertà di manifestare”. Ma che useranno la linea durissima contro i violenti.

Ora io dico: ma come, in certi casi alcune manifestazioni di piazza, organizzate da qualche sigla sindacale, sono state praticamente fatte morire sul nascere. Poi invece, in una giornata ad alto rischio di attacchi terroristici – a causa dell’alta concentrazione di dirigenti politici in una sola giornata – e a poche ore dall’attacco terroristico avvenuto a Londra, grazie al quale abbiamo avuto conferma, per l’ennesima volta, che i sistemi di sicurezza (in special modo in aree sensibili) non esistono e che, anzi, certi luoghi sembrano lasciati in balia del primo pazzo o attentatore che dir si voglia, si lascia che 25.000 manifestanti invadano le piazze, con la garanzia che scoppi una guerriglia urbana.

Cui prodest? L’Italia deve forse dimostrare i potenti mezzi messi a disposizione dal Ministero degli Interni? Stanno preparando qualche attacco pilotato, e quindi, il palcoscenico deve essere preparato alla bisogna? Altrimenti davvero, non si capisce. Anche perché, proprio i cittadini e i commercianti della Capitale stanno da giorni contestando questa giornata di celebrazione, che comunque sortirà effetti negativi sull’economia e sulla tranquillità di cittadini e turisti.

5.000 uomini saranno dislocati nella cosiddetta "Blue zone”, l’area del centro di Roma che comprende piazza Venezia, Ara Coeli, piazza San Marco e Fori Imperiali, su cui non sarà permesso agli aerei di transitare. Blocco al transito di automobili e pedoni; chiusura di tre stazioni della metro; linee bus deviate e divieto del trasporto merci. Vi sembra normale, per una giornata che sì, per carità, a livello europeo ha un discreto valore, ma che a livello di sicurezza era meglio evitare?

E’ talmente palese l’incoerenza delle scelte che sono state fatte per la giornata del 25 Marzo, che sembra davvero di essere dentro una barzelletta.

A breve peraltro, si terrà il G7 a Taormina, e Minniti ha dichiarato che, le misure di massima sicurezza organizzate per il 25 Marzo sono una sorta di prova generale per il summit.

Sì, va bene, va tutto bene. Ma perché autorizzare le manifestazioni, sapendo in anticipo che saranno foriere di atti violenti e disordini? Perché alimentare la paura, il senso di insicurezza nei cittadini? Perché stanno premendo l’acceleratore sul senso di terrore, invece di mantenere un sistema meno ad alto rischio, e mettere in atto strategie che, giorno per giorno, garantiscano a tutti un maggior livello di sicurezza?

Tutto sembra essere fatto a un solo scopo: alimentare il senso di terrore e di tensione. E ci stanno riuscendo.

Se il fine è questo, stiamo scivolando inesorabilmente verso il precipizio. E che Dio ci protegga dalla scelleratezza umana.




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