mercoledì 29 aprile 2015 - Fabio Barbera

A caccia di Urban Art!

Non è la prima volta che su AgoraVox Italia affrontiamo l'argomento: vi abbiamo parlato degli scatti del giovane artista Paolo Raeli, siamo passati dalle installazioni più provocatorie e vi abbiamo accompagnato in giro per il mondo alla ricerca di nuove suggestioni. Proseguiamo qui il nostro viaggio alla ricerca di nuove forme d'arte e chiediamo anche a voi di segnalarci i vostri "avvistamenti".
 
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Sembrano bambini veri ma sono opere di urban art

Sguardo assorto su un videogame, spalle appoggiate al muro, cappuccio della felpa abbassato sulla testa. Da lontano si direbbe un bambino in carne e ossa, da vicino si svela l'inganno: quel ragazzino immobile e concentrato, con gli occhi incollati allo schermo, che dal 13 aprile sta fermo davanti ad una scuola bolognese si chiama "Otto", ed è un'installazione in ferro, creta e vetroresina di Giovanni Da Monreale. L'urban artist si dice pronto a coprire con le sue opere ogni regione d'Italia, salendo via via con l'età dei personaggi. L'iniziativa appare un po' come un invito ad alzare lo sguardo dallo schermo e scovare l'illusione! 
 
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Un grosso cane meccanico che fa davvero pipì sul muro
 
La provocatoria opera d'arte realizzata da Richard Jackson che rappresenta un grosso cane intento a urinare sulle mura dell'Orange County Museum of Art. Ha una particolarità: il labrador gigante è collegato ad un sistema idraulico che schizza davvero con cadenza periodica del liquido giallo sulla parete. Il museo infatti offre ai visitatori un ombrello per poter ammirare l'opera senza rischiare di prendere gli schizzi.
 
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Essere o non essere?
 
Essere o non essere... è l'opera di Hogre a San Lorenzo: il più vivace talento della street art romana! Scriveva l'artista in una delle sue ultime interviste: "«la realtà è un placebo», perché la verità è quello che crediamo essere vero, ma questo è più divertente che schifoso. Penso che ci sia del bello in ogni vita e che tutto vale la pena, perché vivere è il nostro dovere morale. Non spetta all’uomo scegliere il nulla, lo può forse preferire, ma proprio per questo dovrebbe scegliere il dolore. Il nulla arriva per tutti e può essere una salvezza o una dannazione, a seconda delle scelte che facciamo. I miei personaggi non sarebbero necessariamente d’accordo con me, sono diversi tra loro e ognuno farebbe una scelta differente. Come le persone reali".
 
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I guardiani del tempo
 
I guardiani del tempo sono le installazioni più famose dell'artista Manfred Kielnhofer: statue di pietra o plastica che sono ammantate di abiti incappucciati e situate in luoghi strategici, dove riescono a dare la parvenza di inquietante attesa. Kielnhofer pone le sue opere in luoghi pubblici come antichi castelli, vecchie miniere, piazze e parchi, spostandole senza preavviso e donando loro un'aura decisamente mistica, esoterica ed evocativa. Dal 2006 girano il mondo e sono giunte anche qui in Italia. Se le avvistate segnalatemele anche qui o fotografatele per la pagina facebook di AgoraVox
 
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Street Art e Sapienza
 
C'è arte ovunque e molta si sviluppa dentro le università. Accade anche alla facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università La Sapienza di Roma, dove artisti sconosciuti hanno realizzato dei libri che fioriscono (simbolo della fertilità degli spazi culturali). Se anche voi vi siete imbattuti in forme di curiosa ed interessante street art segnalatemelo all'e-mail [email protected].
 
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Le pareti tatuate
 
Il Giornale di Sicilia racconta un nuovo stile: le “pareti tatuate” con effetti mimetici, tribali o orientali, fumetti o cartoon, icone, paesaggi o simboli, in alcuni casi capaci anche di nascondere porte segrete oppure offrire effetti illuminanti e tridimensionali. 
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