giovedì 4 agosto 2016 - Kocis

2 agosto: Giornata europea in memoria del genocidio ROM

Una storia di orrori considerata "minore” - Pharrajimos , in lingua romanes “ divoramento”- nel grande sterminio umano operato dal nazismo e dai regimi fascisti sparsi in Europa negli anni 1939-1945.

Il numero degli assassinati appartenenti alle varie etnie ROM e Sinti europee questi ultimi in prevalenza residenti in vari paesi nell’Europa dell’est), bambini, donne, uomini, non è stato mai possibile quantificarlo ufficialmente. Le varie fonti storiche indicano oltre 500.000 persone. In quel periodo gli appartenenti a quelle popolazioni erano circa due milioni.

Le stime di Grattan Puxon indicano: l’uccisione totale dei rom in Olanda, Lussemburgo, Lituania; 28.000 in Croazia, da parte dei fascisti ustascia; poche centinaia i sopravvissuti; in Belgio 500 su 600; 15.000 su 20.000 in Germania. Moltissimi i trucidati nelle maniere più orrende nei luoghi dei rastrellamenti: in Polonia (Gestapo tedesca e milizie fasciste ucraine), Ungheria, Unione Sovietica (ex), e altri paesi dell’est. In Italia il regime fascista rinchiuse gli “zingari” (le comunità erano presenti già dal XIV secolo) in appositi campi di prigionia (23, tra il 1940/ 1943), dove furono portati i rom che si erano “rifugiati” in Italia dalla Slovenia e dalla Croazia; dopo l’8 settembre del 43 in parecchi furono deportati nei campi di sterminio.

Un vero e proprio genocidio.

La “Giornata europea della commemorazione dell’olocausto dei Rom” è stato istituita dal Parlamento Europeo il 15 aprile del 2015, scegliendo il 2 agosto come data della ricorrenza. Nella notte tra il 2 il 3 agosto 1944 nelle camere a gas del “campo degli zingari” del Lager di Auschwitz –Birkenau furono uccisi 2.987 rom, bruciati poi nei forni crematoi.

Fu una “vendetta speciale”. Meno di tre mesi prima (16 maggio) i seimila rom rinchiusi nel campo di sterminio, venuti a sapere della loro imminente uccisione, organizzarono la ribellione. I tedeschi preferirono al momento “isolare” quel pezzo di Campo per non fare estendere la rivolta. Prima della strage del 2 agosto, avevano trasferiti 2000 Rom nei lager di Buchenwald (uomini) e Ravensbruck ( donne). Erano rimasti anziani, giovani e malati.

Oggi in Europa i Rom sono circa dodici milioni. Discriminati, come sempre, con particolare “dedizione” nei paesi del nuovo est europeo. Nel nostro paese continuano le vessazioni quotidiane. A Catania dopo l’incendio del 15 luglio che ha distrutto il grande campo le centinaia di rom sono erranti, senza nessuna sistemazione. Nell’area di Napoli continuano le chiusure indiscriminate.

Sulla negazione dei diritti si consiglia la lettura della nota di Alex Zanotelli:

http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/editoriali/autorivari_1470212915.htm

 

Foto: Asperg 22 aprile 1940: Sinti in attesa di essere deportati (Wikipedia)




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